Un 'inviato' speciale dalla Bolivia
Data: Mercoledì, 10 maggio @ 22:37:55 CEST Argomento: Succede nel Mondo
Ecco cosa è successo a mio fratello il 25 aprile in Bolivia, dove sta svolgendo il servizio civile.
"Carissimi tutti scrivo a quest'ora della notte per condividere alcune riflessioni riguardanti questo
anniversario tutto italiano proprio perchè stasera io e Matteo, l'altro casco bianco, ci siamo recati a casa dell'ambasciatore italiano che aveva organizzato una festa, in occasione della visita del sindaco di Montalcino, invitando tutti gli italiani... ebbene noi ci siamo presenti con l'invito ufficiale e con nostra grande sorpresa siamo stati cacciati da quel cafone di ambasciatore con la scusa che non portavamo la cravatta e che quella non era una festa per hippy e senza neppure stringerci la mano ci ha chiesto di andarcene tornando con la cravatta… sull'invito non era per niente menzionata la necessità di un abito galante ed essendo noi dei semplici ragazzi di vent’anni senza neppure troppi soldi non abbiamo neppure pensato che servisse vestirsi adeguatamente... la rabbia dopo un evento simile è tanta...
Mi chiedo perche io che sono italiano e sono qui a lavorare, stipendiato dallo stato proprio come l'ambasciatore, che forse lavoro anche più di lui, non ho diritto ad entrare ad una festa per italiani... poi mi chiedo com'è possibile che un ambasciatore prenda più soldi al mese che non il presidente dello stato in cui fa l'ambasciatore... Evo Morales, il presidente boliviano, prende qualcosa come 1500 dollari al mese per sua scelta... il nostro ambasciatore, stipendiato dalle tasche degli italiani, quanto prenderà? e non avete visto che razza di casa ha!!!
E poi la maleducazione di non saper stringere neppure la mano a due connazionali che hanno la sola colpa di non avere la cravatta, ma che passano le loro giornate con quella gente che qui tutti rifiutano, con i disabili, con i carcerati, con la gente di strada... davvero non ho parole e mi chiedo cosa direbbero quei ragazzi che a 20 anni come me, 61 anni fa, decisero di andare a combattere sui monti contro i fascisti, sognando in un Italia migliore, libera da ladri e padroni, e che morirono per questi sogni di liberta e di uguaglianza...
A 61 anni di distanza purtroppo il nostro stato "civile" mantiene ancora gente che disprezza il lavoro della gente onesta e che non sa neppure dire grazie a dei ragazzi che a vent'anni hanno deciso di dare un loro anno di vita al
servizio degli ultimi sulle orme degli ideali di quei ragazzi che 60 anni fa si ribellarono all'oppressione
fascista, ma che al contrario li caccia dalle feste per italiani all'estero perché senza cravatta sono
considerati degli italiani di serie B... L'amarezza di quest'episodio però non offusca la gioia
e la felicità che mi danno le giornate passate con i carcerati o con la gente di strada, che trovo molto
più educati e signori che non il nostro caro ambasciatore che noi manteniamo...
Un saluto da un italiano che si sente oggi un po' meno italiano,
a causa di un altro italiano... marco"
"Grazie delle mail di conforto che mi sono arrivate già questa mattina da molti di voi per il brutto fatto
di ieri sera.... Questa mattina in carcere è venuta una commissione di due comuni italiani (Castel del Piano e
Montalcino, in provincia di Siena) per portare la donazione ai bambini di 3000 dollari e naturalmente è
venuto anche il signor ambasciatore... Io e Matteo abbiamo pensato tutta la notte a cosa avremmo potuto
dirgli oggi e come lo avremmo affrontato, ma la soluzione migliore che ha lasciato l'ambasciatore senza parole e anche un po' scocciato è stata quella di stare in silenzio senza nemmeno salutarlo e tornare sulla serata precedente esibendo sui nostri colli di fieri italiani due belle cravatte colorate... La sua
faccia quando ci ha visto cosi è stata davvero divertente, un misto tra imbarazzo e offesa... Dopodiché, parlando con un ragazzo che accompagnava la commissione come fotografo e che era presente anche ieri sera e aveva visto tutto l'episodio, ci ha confermato la maleducazione di questo personaggio e si è complimentato per il simpatico gesto di protesta...
Personalmente sono intenzionato a scrivere un articolo o una lettera aperta ad alcuni giornali nazionali, sperando che venga pubblicata, perche ancora proprio non capisco come possa un rappresentante dello Stato, pagato dalle nostre tasse e presente all'estero proprio per servire gli italiani all'estero, mancare
in questo modo di rispetto a due giovani come lui pagati dallo Stato e legittimamente invitati a una festa per cui sono stati spesi ancora soldi del popolo italiano...
Detto ciò, io credo sempre che nessuna persona sia totalmente cattiva o negativa e come diceva Baden Powell in ognuno c'è almeno un 5% di buono... vorrei tanto riuscire a parlare personalmente con lui per chiarire quest'episodio, ma dubito che si concederà dato che anche oggi, in carcere, quando aveva
l'occasione di parlarci non l'ha voluto fare...
Cambiando argomento, lunedi primo maggio è festa anche
qui e noi caschi bianchi ne approfitteremo per andare,
accompagnati dal carissimo padre Filippo alle terme
vicino al confine col Cile per passare una giornata di
completo relax... Sabato invece siamo stati sfidati a una
partita di calcio da un gruppo di carcerati, se
riusciamo a prenotare il campo per il pomeriggio
cercheremo di tenere alto il nome dell'Italia, almeno
per quanto riguarda il calcio...
Un saluto fraterno a tutti,
marco"
Riceviamo e pubblichiamo: grazie a Teo e "buon tutto!" a Marco. Aspettiamo altre cose dalla Bolivia. A presto, hermano querido!
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