100 passi in Libera Terra
Data: Mercoledì, 12 aprile @ 21:34:16 CEST Argomento: Succede in Italia
Elena Miglietti, Responsabile Comunicazione in NovaCoop, ci racconta l'interessante esperienza vissuta da alcuni studenti torinesi nelle terre confiscate alla mafia.
Dalle terre confiscate alle mafie alla tavola dei nostri soci e consumatori: questo è il percorso che fanno i prodotti Libera Terra, provenienti dai terreni un tempo possesso di boss mafiosi e oggi ritornati bene pubblico, bene di tutti i cittadini italiani, bene di un valore inestimabile, perchè è il valore della libertà e della legalità.
Per agevolare la veicolazione più ampia possibile di questi valori Nova Coop ha messo in cantiere con L'Istituto Bodoni di Torino un nuovo importante progetto, che consente di proseguire il rapporto iniziato l'anno scorso e sfociato nella creazione della confezione per Coop del Caffè di Huehuetenango.
Quest'anno dal caffè si è passati al vino.
Un vino importante, proveniente da un vitigno autoctono della Sicilia, il Nero d'Avola. Un vino di grande interesse anche perchè proveniente da quei terreni e prodotto dalla Cooperativa Placido Rizzotto - Libera Terra, e quindi veicolo e simbolo di quei valori. Un vino dal nome evocativo, anche: si chiamerà Centopassi, come il film di M.T. Giordana sceneggiato da Claudio Fava e Fabrizio Mosca e come la canzone dei Modena City Ramblers, entrambi ispirati alla vita di Peppino Impastato.
Dopo il vino bianco Placido, il vino rosso Centopassi: due nomi che evocano la lotta alle mafie per due prodotti che concorrono ad affermare il primato della legalità.
Gli studenti dell'Istituto Bodoni hanno realizzato l'impianto grafico per l'etichetta di questo nuovo vino. Tuttavia su un tema così importante come la lotta alle mafie non si può, partendo dal nulla, disegnare un'etichetta; occorre conoscere, comprendere, calarsi in una realtà che rappresenta uno dei più gravi problemi dell'Italia intera; solo allora, il lavoro che ne scaturisce non rappresenterà unicamente un valido progetto didattico, ma sarà anche un servizio reso alla comunità.
E' partendo da queste considerazioni che nel realizzarlo si è puntato soprattutto al coinvolgimento degli studenti sul tema della lotta alle mafie facendo conoscere ai ragazzi coloro che sono impegnati quotidianamente nel contrastare la criminalità organizzata.
Nel novembre scorso, gli studenti hanno incontrato il Procuratore Generale di Torino Gian Carlo Caselli a gennaio, al Sermig di Torino, Giovanni Impastato, fratello di Peppino, la cui storia di impegno sociale e il cui assassinio mafioso sono stati raccontati nel film I Centopassi. Quindi la visita in Sicilia, nello scorso mese di febbraio, di una delegazione di studenti e insegnanti dell'Istituto, per vedere con i propri occhi, per conoscere e parlare con i protagonisti di questa bella avventura: i soci della Cooperativa Placido Rizzotto.
Molte e interessanti sono state le tappe di questo viaggio, originale per le sue finalità: la casa della memoria di Peppino Impastato a Cinisi, Portella della Ginestra, l'agriturismo e la nuova cantina, ancora in costruzione, della Cooperativa Placido Rizzotto, la Casa dei Giovani di Castelvetrano, dove giovani recuperati dalla droga producono olio su terre confiscate. Questi tre giorni in Sicilia hanno consentito agli studenti di prendere contatto diretto con la realtà siciliana, con la Sicilia bella, paesaggisticamente stupenda, con la Sicilia sana, lavoratrice e onesta che rappresenta a tutti gli effetti la Sicilia vera.
Un lavoro parallelo quindi, sui banchi e al computer della scuola ma anche un impegno per la conoscenza, la comprensione e la partecipazione consapevole ad un movimento di lotta alle mafie che sempre più si allarga nel nostro paese.
E infine una conclusione festosa: la premiazione dei vincitori, delle etichette e delle “interpretazioni” più creative, più coerenti al tema, delle etichette che meglio sono riuscite a rappresentarlo: il 20 marzo, nella sede del Gruppo Abele a Torino, nel giorno che precede la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno organizzata da Libera.
La migliore conclusione possibile, in una giornata simbolica, per aggiungere valore a questo lavoro, e perché il lavoro di questi ragazzi possa rappresentare un contributo all’affermazione dei valori della legalità.
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