Dalla Svizzera con furore
Data: Martedì, 13 dicembre @ 19:00:00 CET Argomento: La musica che ascolti su Radio Rebelde
Il Canton Ticino sforna della buona musica - di Giovy
La terra elvetica che mi ospita non mi offre solo emmental, gruyère e franchi svizzeri… ma anche qualche novità musicale che vale sicuramente la pena di segnalare.
In quel del Canton Ticino, infatti, milita un gruppo che va conosciuto assolutamente.
Si chiamano Vad Vuc.
C’era una volta il Canton Ticino, un pub e dei ragazzi con la voglia di suonare, dei ragazzi con la passione per la musica dei Pogues, di Davide van de Sfross e quella per la musica dei nostri amici Modeni.
Bevi una pinta di scura di qua, fai due chiacchiere di là… ecco qui che ti metton su un gruppo!
Era il dicembre di cinque anni fa.
Di strada ne hanno fatta un po’, dato che sono all’attivo ben due album registrati in studio e un album dal vivo.
Il primo album, Murrayfield Pub, è una mini-opera molto carina dedicata al pub che li ha visti nascere musicalmente. Il secondo album, Il Monastero dei Folli, è un qualcosa di ben più articolato e completo.
Si apre con una canzone dall’atmosfera che richiama sempre il clima da pub. “In fuund al tavul” è allegra e ben dispone l’animo verso una musica tutta da saltellare, ballare e gustare come se fosse una buona Guinnes spillata in un caldo pub fatto tutto di legno.
I Vad Vuc sono molti e riempiono un palco da soli, con visi sempre sorridenti.
Se qualcuno di voi c’era l’anno scorso, circa in questo periodo, al concerto dei Modeni fatto a Chiasso, di sicuro se li ricorda.
Proseguendo con l’ascolto de “Il Monastero dei Folli”, si trova la terza traccia che, secondo me, vale tutto il cd. Si intola “Gli occhi di Shanghai” e non disdegno di dirvi che si tratta della mia preferita.
Non manca la ballata, che si incontra con la traccia numero 5, “La Vall”. Flauto, violino e la voce di Cerno regalano un bel lento da vivere.
Degna di nota è “Se Stanòcc vu in paradis” che, malgrado il titolo, è un vero e proprio inno alla vita e alle piccole cose che vanno sorridere ogni giorno.
In sostanza, "Il monastero dei folli", è proprio un bell’album semplice e genuino che potrebbe benissimo scaldare gli animi degli amanti del folk, in questo freddo dicembre.
Il mio consiglio è quello di andare a leggere qualcosa sul sito www.vadvuc.ch e, magari, di fare un giro in Canton Ticino una delle sere in cui i Vad Vuc suonano.
Tenetevi pronti perché a breve, molto a breve, ce ne sarà l’occasione.
Stay tuned on www.lagrandefamiglia.it !
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