Addio alle armi
Data: Giovedì, 30 giugno @ 15:45:00 CEST Argomento: Succede nel Mondo
Con la sesta dichiarazione della Selva Lacandona, in Subcomandante Marcos annuncia la decisione di deporre i fucili - di Giovy
El Fuego y La Palabra è sempre stato uno dei principi guida dell'insurrezione che da più di 15 anni vede protagonisti gli indios delle montagne sel sud-est messicano.
Proprio ieri, con una dichiarazione molto lunga spedita come di consueto al quotidiano messicano La Jornada, il Sudcomandante Marcos ha esposto l'esigenza dell'EZLN di compiere un passo avanti nella grande strategia di lotta seguita in tutti questi anni.
Dopo aver ripercorso i 15 anni di lotta zapatista, la sesta dichiarazione della selva Lacandona ci parla della formazione compiuta in questo periodo di nuovi comandanti pronti ad unirsi ai contadini, agli impiegati, agli studenti, agli insegnanti e a tutti i lavoratori per portare avanti una giusta causa sontro la globalizzazione neoliberale.
Più spazio alla "palabra" quindi e meno al "fuego".
Questo sembra essere un passaggio obbligato per tutti quei movimenti insurrezionali che intendono istituzionalizzare la propria presenza all'interno di una data regione. La rivoluzione chiede sempre un consolidamento che va al di là della vera e propria lotta armata.
In questo senso gli zapatisti si dimostrarono già molto propensi nel 1995 con il tavolo di lavoro degli accordi di San Andrés.
La rinuncia di Marcos alla lotta armata non è la scelta di smettere di combattere per ciò in cui crede. E' semplicemente sintomo della volontà di far crescere il peso della propria lotta.
"Ya Basta! "sarà sempre più simbolo di una presa di posizione polica e sociale forte e concreta.
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