Intervista ai MCR (da Torino)
Data: Lunedì, 16 maggio @ 22:00:00 CEST Argomento: La Rassegna Stampa sui Ramblers
con un certo ritardo vi segnalo un'intervista che è stata pubblicata sulla rivista "cittAgorà" del comune di Torino che ho scovato alla Mostra Internazionale del Libro. Cmq potete trovarla pure sul sito http://www.comune.torino.it/cittagora/article_1197.shtml
Buona lettura..
Lunedì 25 aprile suonano in piazza Vittorio Veneto per chiudere le celebrazioni dedicate al 60° anniversario della Liberazione. I Modena City Ramblers nascono nel 1991 ed incidono il loro primo cd nel 1994 (Riportando tutto a casa). Da allora sette dischi, molti concerti e viaggi ed una voglia immutata di raccontare la Resistenza attraverso le loro canzoni (il loro ultimo cd si intitola non casualmente Appunti partigiani), tanto da farli riconoscere come uno degli esempi più significativi di coniugazione fra musica ed impegno civile del panorama nazionale come testimonia anche il premio di Amnesty Italia recentemente vinto dalla band emiliana per la canzone "Ebano".
Per conoscere meglio il gruppo emiliano abbiamo fatto quattro chiacchiere con Stefano "Cisco" Bellotti, leader storico e voce del gruppo,
Che effetto vi ha fatto ricevere il premio di Amnesty e Voci per la Libertà che, viene assegnato al brano che ha meglio saputo affrontare il tema dei diritti umani e ha premiato quest'anno "Ebano" (tratto da "¡Viva la vida, muera la muerte!" pubblicato nel 2004) per il tema trattato, strettamente legato alla campagna di Amnesty International "Mai più violenza sulle donne"?
"Ci riempie di gioia, ci fa onore ma, soprattutto, ci fa pensare che siamo sulla strada giusta. Per noi che scriviamo musiche e testi che non ci permettono di stare nel grande giro della comunicazione, sapere che il nostro impegno è guardato con attenzione, ci fa stare bene, sentire meno soli e avere nuovi stimoli per proseguire il nostro percorso"
Si possono coniugare musica ed impegno?
Noi ci proviamo e ci viene naturale farlo. Il nostro lavoro nasce sempre dall'urgenza di dire qualche cosa, di provare a far ragionare la gente su problemi che sentiamo il dovere di affrontare. Un'urgenza che non è mai calata, anzi è cresciuta nel corso degli anni. La musica deve divertire ma deve servire anche a tenere i cervelli allenati. Chi viene ai nostri concerti salta e balla ma può ascoltare parole e musica che aiutano anche a pensare.
Parliamo di Resistenza, un tema a voi caro. Da dove nasce questa passione?
"Un buon inizio è la nostra radice. Essere emiliani, cresciuti con i racconti partigiani ci ha agevolato in questa scelta. Per noi sono cose naturali, abbiamo passato l'adolescenza ascoltando i racconti dei nostri nonni. Sono "storie" che stanno nel nostro DNA".
Sono ancora attuali i valori legati alla lotta di liberazione?
Noi pensiamo assolutamente di sì, ed il nostro lavoro vuole essere un piccolo contributo contro la volontà di riscrivere diversamente la storia. Sono i partigiani quelli che hanno combattuto dalla parte giusta, chi ha fatto la scelta sbagliata stava dall'altra parte. I morti sono tutti uguali e meritano lo stesso rispetto ma le scelte fatte in vita sono un'altra cosa. Per questo sentiamo il bisogno di fare canzoni e concerti che parlino della Resistenza, una valore più che mai attuale.
Voi cantate "Bella Ciao", che è diventata ormai un marchio di fabbrica del vostro gruppo...
Vero, al punto che ci è già capitato di sentirci chiedere quando l'abbiamo scritta... Noi sentiamo "Bella Ciao" un po' come inno laico del nostro Paese, un inno non ufficiale per tutti coloro che vedono l'Italia repubblicana fondata grazie agli ideali ed ai valori espressi dalla Resistenza.
Il vostro ultimo lavoro, Appunti partigiani, è una lunga session che parla di Resistenza con ospiti illustri?
Nei nostri dischi cerchiamo sempre di tramandare valori attraverso la musica, le canzoni, la poesia. Con questo disco ci interessa soprattutto dare continuità al progetto "Materiale resistente" uscito in occasione del 50° anniversario della Liberazione al quale avevamo partecipato proprio con "Bella Ciao".
Viaggiando avete incontrato popolazioni in lotta: similitudini con la Resistenza?
Forse in Chiapas. Dove la lotta per il proprio paese e per la libertà ci è sembrata essere animata dallo stesso spirito che animava i nostri partigiani.
Viaggi che servono anche per il vostro lavoro?
Diciamo che troviamo "ispirazione" dalla gente che conosciamo. Quando torniamo dai nostri viaggi riportiamo non tanto delle cartoline quanto storie, contraddizioni o similitudini che ci aiutano a conoscere meglio il "mondo" e ci aiutano a scrivere i nostri pezzi.
Torino vi aspetta...
Torino è una città che ci piace, ha angoli davvero splendidi. Siamo sempre stati accolti molto bene, è un grande piacere suonarci il 25 aprile.
E allora, adesso, spazio alla musica, tutti in piazza Vittorio...
M.L.
Grazie Maga; riceviamo e pubblichiamo.
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