E nel frattempo gli oggetti erano andati al potere...
Data: Mercoledì, 20 aprile @ 14:15:35 CEST Argomento: La musica che ascolti su Radio Rebelde
La lucida apologia di Gaber spacca questa società malata e ne mette a nudo la debolezza, la fragilità, la superficialità, ne porta alla ribalta i falsi miti per poi farli a pezzi con ironia, con la forza di una risata amara..
... e io ascoltandolo trovo le parole per quella domanda che mi ronza in testa da un po', guardandomi intorno... ma perchè dobbiamo essere ciò che COMPRIAMO? Produci, consumma, crepa!! penso che avrebbero detto i CCCP.. la cintura rosa maculato fa la differenza ragazzi.... ma anche la maglietta con il viso del Che... che non nego abbia il suo fascino il Che, non nego la sua forza di emblema e di bandiera e di slogan capace di unire mille persone che sfilano nei cortei di tutto il paese.. non nego che possa per così dire "attirare" chi disperso nei meandri della massa sta ancora cercando la propria strada, non nego il simbolo quasi universale..ma chiedo che avrebbe detto il Che stesso della propria strumentalizzazione edunque dell'ideale che rappresenta. L'ideale è ciò che non solo risiede, ma è RADICATO nel profondo della persona, e non dimentichiamo che l'ostentazione non ci maschererà lungo..l'ideale è un qualche cosa di nostro che va oltre il tuo aspetto, ma è la tua luce, traspare dai gesti, dalle parole, ed è assolutamente spontaneo.. attenzione al conformismo che è come un rettile che silenzioso strisciante penetra ovunque. attenzione a chi ripete come dogmi le parole messe in bocca da altri, a chi a forza di mascherarsi nel guardarsi dentro scopre il cuore prosciugato, a chi pensa di possedere e vendere certezze, le sue certezze. La certezza assoluta non credo si a di questo mondo se no per quel che è la purezza dei sentimenti, perdonatemi, dell'amore sincero, degli affetti. Io credo nella bellezza della semplicità, dell'unicità e irripetibilità di ogni essere. Perciò l'anima di ognuno è da "salvaguardare", in quanto esemplare unico.. dunque via al CONFRONTO,scambio reciproco, strumento di crescita dell'individuo,per sempre via ogni confine e barriera di stato di pregiudizio di lecito e di illecito ..
Siamo solo quello che siamo e gli oggetti non faranno la differenza, perchè se non fanno la differenza nei rapporti personali, non la fanno nel nostro cuore, non saranno più arma di ingiustizia sociale e di iniquità.. con affetto,lascio le parole di Gaber.
GLI OGGETTI
Nel frattempo gli oggetti erano andati al potere. La loro prima vittoria era stata il superamento del concetto di utilità. Piano piano avevano occupato anche gli spazi più nascosti delle nostre case e da lì ci spiavano. Nessuno se n’era accorto all’inizio, anzi la loro silenziosa presenza sembrava piacevole e confortante, era difficile intuirne il senso sovversivo. Dopo anni di schiavitù gli oggetti tentavano la strada del dominio…
Non si sa da quali strati sia cominciata la rivolta.
Negli anni sessanta il disco a 45 giri fu una specie di "Spartaco", ma già da tempo nei nostri salotti dominava la presenza dell’oggetto "Sapiens" , mentre le sorelle Candy, più stupide e viscerali, occupavano sgarbatamente le cucine e le stanze da bagno: nessuno aveva compreso il loro piano diabolico. Appostati dietro le vetrine gli oggetti ci sceglievano selezionandoci in base al reddito. Nessuna riforma fiscale avrebbe mai consentito un’individuazione più precisa. Anche i più poveri che finalmente, per la prima volta nella storia, erano i privilegiati e forse gli unici a potersi salvare, avevano accumulato una gran serie di cazzate inutili.
Non c’era più speranza per nessuno. La resistenza dell’uomo era sporadica e soggettiva, sì, troppo individuale… handicappato nel fisico, stupidamente biodegradabile, debole, fatto male, coi polpacci al posto sbagliato che non riparano, mai capito perché non gli hanno messi davanti, che quando picchi con gli oggetti, ‘STUCK’, lo stinco!
Cosa poteva pretendere l’uomo così fragile e così disfunzionale, anche la riproduzione, bambino, delicato, nove mesi di tempo, parto, magari difficile…. Loro ‘PLUM’, fatto! Bel vantaggio! Senza contare gli altri vantaggi: sentimentalismo quasi niente, assoluta certezza ontologica, visione del mondo chiarissima, visione oggettiva. La Candy ha la stessa percezione di me che ha anche il tostapane, temendo, tutti d’accordo, avevano vinto!
Anche la mia vecchia tabacchiera che per anni mi aveva seguito come un maggiordomo fedele, andava con loro. No, no da lei non me lo sarei mai aspettato, dal tostapane sì, ’TUCK’, antipatico, da lei così sensibile vederla partecipare a questa enorme sfilata di oggetti inanimati che avanzava vittoriosa dietro il suo leader naturale, la Candy!
La gente per la strada li osservava preoccupata, gli schieramenti politici purtroppo avevano cose più importanti a cui pensare, era la fine, avevano vinto!
La Chiesa sempre sensibile agli strani sconvolgimenti del tempo, come già aveva fatto molti anni prima con la donna, decise di concedere l’anima anche agli oggetti e come allora aveva rivalutato la figura della Madonna, ora aggiungeva al suo calendario una nuova festività: il Candy Day!
Gaber, Giorgio
da "polli d'allevamento"
Riceviamo e pubblichiamo.
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