Il vecchio che leggeva romanzi d'amore di Luis Sepulveda
Il vecchio
che leggeva romanzi d'amore
- Luis Sepulveda
- Guanda -
Non
è rimasto gran che, nella vita, ad Antonio José Bolívar Proafio: i suoi tanti
anni, una capannasulla riva del grande fiume, una fotografia sbiadita di una
donna che fu sua moglie, e i ricordi di un'esperienza - finita male - di colono
bianco ai margini della foresta amazzonica equadoriana. Ma nella sua mente,
nel suo corpo e nel suo cuore è custodito un tesoro inesauribile, accumulato
da Antonio quando decise di vivere dentro la grande foresta, insieme agli indios
shuar: quella sapienza particolare, quell'intimo accordo con i ritmi e i segreti
della natura, quel rispetto per la magia delle creature che il grande mondo
verde gli ha insegnato, e che nessuno dei famelici gringos - giunti da più o
meno lontano per sfruttare e distruggere quel mondo - potrà mai capire. Soltanto
un uomo come Antonio, dunque, potrebbe adempiere il compito ingrato di inseguire
ed uccidere il tigrillo, il felino accecato dal dolore per l'inutile sterminio
dei suoi cuccioli, che si aggira minaccioso per la foresta a vendicare sull'uomo,
su qualsiasi uomo, la propria perdita. La storia di questa epica caccia, di
questo confronto continuo fra la vita e la morte, è svolta in sequenze narrative
vibranti e tese, straordinariamente avvincenti, e arricchite, per di più, di
una sottile risonanza simbolica: nella lotta fra Antonio e l'animale (il lettore
potrebbe tornare, con la memoria, alle pagine mitiche de Il vecchio e il mare)
viene giocata, in realtà, l'eterna gara dell'uomo con sé stesso. E il temibile
felino, anziché rappresentare il nemico, si fa emblema inquietante di un oscuro
senso di colpa collettivo: quello che tormenta le coscienze di fronte allo scempio
della natura ferita. Dopo lo strepitoso successo che gli è arriso in tutto il
mondo, il romanzo di Sepúlveda giunge ora anche in Italia, portando, insieme
all'ardore della denuncia, un'irriducibile capacità di sperare. E di sognare,
come ancora succede ad Antonio José Bolívar Proafio quando legge i suoi diletti
romanzi d'amore.