8 Agosto 2004, MCR live at San Salvo Marina
Data: Venerdì, 18 febbraio @ 01:00:00 CET Argomento: Sotto il palco dei Ramblers
E come non lasciarsi andare, sotto il palco dove i nostri mitici Modena City Ramblers si accingono a suonare e a cantare "Prendete lanzoni che oramai sonoi a falce e portate il martello"? E come non battersi il pugno sul cuore e cantare, cantare a squarciagola quelle canzoni che oramai sono un inno per tutti noi? Le emozioni che si susseguono a ritmi impossibili in un turbinio di note, luci e colori sotto il palco dei Ramblers pervadono l'anima e non la abbandonano più. Settimane dopo l'ultimo concerto ancora ti corichi la sera e canticchi "Uno due tre quattro cinque dieci cento passi" ripensando al pogo, ai salti e alla simpaticissima fissa di Cisco che ti ha fatto inginocchiare in mezzo al fango.......
Io ancora non riesco a dimenticare le sensazioni di estremo eccitamento che provai il giorno 8 Agosto 2004, al San Salvo Marina, in provincia di Chieti, dove ho assistito ad una meravigliosa performance live dei Ramblers.
Devo ammettere che quella fu la prima volta che ascoltai i Ramblers, ma bastò perchè mi innamorassi di quelle musiche trasportanti e mi comprassi l'intera discografia. Fu il concerto migliore a cui partecipai, in assoluto.
Mio cugino, insieme a sua sorella ed al ragazzo di sua sorella, mi venne a prendere in macchina a Vasto e subito ci recammo a San Salvo.
Il tempo era spaventevolmente nuvoloso, ma non pioveva, così dopo esserci presi qualche trancio di pizza in un negozietto ed aver stappato una delle nostre bottiglie di vino, ci appropinquammo allo stadio dove il concerto avrebbe preso posto.
Ci mettemmo in fila, mio cugino montò subito la bandiera a doppia asta raffigurante il Che e la bandiera della Palestina; proprio in quel momento, un terribile acquazzone si abbattè su noi tutti. In sei sotto un ombrello con altri otto che tentavano di smontare quella gigantesca bandiera. Completata l'ardua operazione, fradici, corremmo alla macchina, dove ci spogliammo e mettemmo i nostri abiti ad asciugare con l'aria condizionata calda.
Tornammo alla carica una mezz'oretta dopo, urlanti e spavaldi. Entrammo in quella grande palude fangosa dove subito trovammo due amici che volevano comprare da noi del fumo. Intanto ci eravamo uniti alla combriccola degli amici del ragazzo di mia cugina, così formammo una bella comitiva di capelloni che si stappavano in continuazione bottiglie di birra e squagliavano. Poi, all'improvviso, la batteria comincia a rimbombare e senza che neanche ce ne accorgiamo, i Ramblers sono lì, dal primo all'ultimo, e cominciano subito a darci incredibilmente dentro, e i primi versi che sento da quel grandissimo uomo, in tutti i sensi, che è Cisco, sono proprio quelli che formano il mio nickname, "Piccolo Bastardo Infame".
Il concerto è bellissimo, sotto la fisa e le percussioni poghiamo, beviamo, saltiamo e cantiamo tutti in coro, sudati ma al settimo cielo.
Dopo due ore di splendide emozioni, magnifici inni e spettacolare musica dal vivo torniamo a casa, stremati e pieni di fango, ancora cantando canzoni dei Ramblers fuori dal finestrino con le nostre magliette "esplosive" e il nostro cuore già esploso da un pezzo, con un terribile botto di passione che ancora rimbomba in tutti noi appena sentiamo le canzoni dei Ramblers, un fuoco che non si spegnerà mai, nemmeno tra cent'anni, cent'anni di solitudine senza più esibizioni live dei Modena City Ramblers, perchè mai, mai dimenticheremo le emozioni, il desiderio di libertà, la voglia di giustizia e di cambiamento che da "Contessa" ai "Cento Passi" hanno bruciato in noi per tutti questi anni che i Ramblers ci hanno accompagnato nel nostro movimento di ribellione.
Vi abbiamo amato per anni, e, potete scommetterci la falce ed il martello, non vi dimenticheremo mai.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.........
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