Italia mia, benché ...
Data: Mercoledì, 02 febbraio @ 18:50:00 CET Argomento: Succede in Italia
La riforma Moratti e l'urlo di dolore dell'università italiana - di Giovy
Parecchi di voi sono sicuramente, come la sottoscritta, iscritti a qualche università italiana. Da quando il potere del ministero dell'istruzione (come qualcuno fa notare "non più pubblica) è in mano alla Signora Moratti ho potuto notare sulla mia pelle e sul mio conto in banca aumenti spropositati e non comuncati delle tasse, riduzione o cancellazione di eventuali borse di studio e aumento di qualsiasi cosa legata al mondo universitario.
La riforma sta lentamente riducendo ai minimi termini alcuni aspetti didattici dell'università italiana. Se corsi brevi e tante ore di laboratorio possono servire ad una facoltà scientifica, una facoltà letteraria potrebbe al contrario ridotta all'osso da un esame a crocette.
Ma il meglio arriva quando si affronta l'intricato campo dei dottorati e della ricerca.
Si promuovono Teleton, raccolte fondi per i centri di ricerca ma non si racconta mai che, giorno dopo giorno, i soldi destinati alla ricerca sceintifica e, in ogni caso, accademica sono sempre ed inesorabilmente meno.
Da una mailing list alla quale sono iscritta e appartenente ad un giornalista di non poca esperienza e serietà, apprendo oggi che la Signora Moratti ha cancellato ben 830 concorsi universitari già pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Una cosa simile non era mai successa nella storia dell'Italia Repubblicana, nemmeno in tempi normalmente giudicati più neri di quelli che stiamo vivendo.
La notizia doveva apparire sui maggiori giornali italiani ma é stata censurata.
L'ufficio stampa di Latinoamerica.it continua così il racconto di questo fatto.
"E' un colpo mortale all'autonomia delle Università oltre che al diritto e alle speranze di migliaia di precari.
La ministro Moratti ha annullato un'intera sessione concorsuale, la I 2005, e non è chiaro che cosa succederà alla IV 2004, di fatto sospesa. In questo momento il reclutamento universitario in Italia è completamente paralizzato e gli studenti italiani sono in massima parte seguiti da
neolaureati non pagati o precari sottopagati in un quadro dove il personale docente è sottodimensionato di varie decine di migliaia di unità.
Il 21 febbraio è in calendario parlamentare la riforma che abolisce la figura del Ricercatore Universitario.
Il testo che segue è un contributo semiserio sulla scientifica distruzione della Ricerca e dell'Università italiana."
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