Parlare di mafia? «Un'offesa alla Sicilia». La maggioranza vuole censurare Repor
Data: Giovedì, 27 gennaio @ 08:39:42 CET Argomento: Succede in Italia
Il centrodestra si scaglia contro la puntata di Report andata in onda sabato alle 21.
«La mafia che non spara»: un tema che agli esponenti della Casa delle Libertà non piace. Soprattutto a quelli che governano la Sicilia. E soprattutto se, fra le altre cose, si parla degli intrecci fra malavita e politica.
La prima denuncia è di Renato Schifani siciliano e presidente dei senatori forzisti: «La trasmissione di ieri, infatti, ha prodotto un ulteriore gravissimo danno alla Sicilia - aggiunge - poiché ha descritto con una prospettiva unicamente mafiosa una regione che invece è assai complessa e le cui caratteristiche non sono frazionabili». La mafia come aspetto marginale della realtà siciliana. O forse la mafia come totem e tabù. Il ministro La Loggia, anche lui siciliano e forzista è addirittura minaccioso: «Da siciliano esprimo amarezza e indignazione. Sentimenti che aumentano quando constato che, da parte dei parlamentari, politici ed amministratori siciliani di opposizione non è venuta analoga reazione. Un fatto che la dice lunga sul livello di attaccamento alla loro terra!».
Difendere l’onorabilità della terra a ogni costo, anche a costo di nascondere la sua realtà. Il presidente della giunta siciliana Totò Cuffaro ha pronta la soluzione: «La prossima settimana Raidue manderà in onda una trasmissione riparatrice delle falsità dette a Report». I vertici Rai si preparano ad obbedire all’ordine che arriva da Palermo. Il compito di difendere l’orgoglio siciliano sarà probabilmente affidato a Punto e a capo, la trasmissione del giovedì condotta da Daniela Vergara e Giovanni Masotti.
Una dura replica alla censura postuma del programma di Milena Gabianelli giunge dalla Federazione della Stampa:«Mi indigna l'indignazione di esponenti politici siciliani e nazionali nei confronti della puntata di Report», afferma Paolo Serventi Longhi, osservando: «Si è trattato a mio avviso di un reportage giustamente e fortemente impegnato ad analizzare la recente evoluzione del fenomeno mafioso in Sicilia». Anche per il direttore di Raitre Paolo Ruffini, «Report ha acceso i riflettori su un problema reale. Se qualcuno crede che basti non parlare di mafia per sconfiggerla, si sbaglia».
Molte le voci del centrosinistra in difesa della trasmissione. Duro il Ds Lumia, membro della commissione antimafia: «In queste ore si sta scatenando una vera e propria aggressione all'informazione libera e critica. Magari ci fosse la stessa veemenza linguistica ed operativa contro Cosa Nostra ed il suo sistema di collusione con la politica e l'economia. Parliamoci chiaro, con questo attacco emerge il volto di una politica che non condividiamo per niente». E Rosario Crocetta, sindaco diessino di Gela, afferma: «La Sicilia non viene offesa dalle denunce del fenomeno mafioso, ma viene calpestata da una criminalità organizzata che impedisce alle imprese pulite di operare liberamente».
Concludiamo dicendo che sicuramente è l'immaggine di Cuffaro, con tutti i suoi processi per presunti legami con la mafia, che danneggia gravemente l'immagine della Sicilia.
18 gennaio 2005
www.peppinoimpastato.com
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