Censura: questa volta tocca a Vauro
Data: Mercoledì, 12 gennaio @ 17:12:42 CET Argomento: Succede in Italia
In tempi di censura trionfante e di caccia alla streghe...
In tempi di censura trionfante e di caccia alla streghe nulla sfugge all’occhio vigile dei nuovi inquisitori, soprattutto se la critica o la berlina riguardano la Rai, intoccabile strumento propagandistico-elettorale del Presidente del Consiglio e che tale deve restare, almeno fino alle prossime tornate elettorali. Questa volta è toccato a Vauro e alle sue vignette, ma quel che più dispiace è che lo strumento "repressivo" in questo caso è stato addirittura l’Ordine dei giornalisti del Lazio.
Vauro –secondo l’Ordine – è colpevole di aver messo alla berlina un collega, Giovanni Masotti, che conduce il programma televisivo "Punto e a capo", in onda su Rai 2. Secondo il presidente Bruno Tucci e i colleghi consiglieri dell’Ordine laziale, Vauro non avrebbe dovuto ironizzare sulla conduzione televisiva del collega. Infatti, invece di rispedire al mittente Masotti l’esposto, ha inflitto al vignettista del "Manifesto" un "avvertimento orale", primo dei quattro gradini per giungere alla radiazione dall’albo della categoria.
Un provvedimento di non poca rilevanza e che ci lascia sconcertati. Perché da quando e da chi è stato stabilito che non si possono criticare o farne oggetto di satira i colleghi giornalisti? E ancora; perché l’Ordine dei giornalisti non mai ha sentito il bisogno di prendere provvedimenti contro testate come il "Foglio" e altra stampa di destra che sovente insulta pesantemente, fino alle minacce, i giornalisti schierati sul fronte avverso? Pensavamo che non l’avesse fatto perché lo scontro, anche se duro, fa parte della dialettica democratica. Evidentemente le regole cambiano, e con sconcerto ne prendiamo di nuovo atto, quando si tocca la Rai berlusconiana, anche nella "casa" dei giornalisti.
Ci dispiace per il presidente Bruno Tucci e per gli altri colleghi dell’Ordine romano, ma questa "sentenza" è uno sputo in faccia alla libertà di stampa, uno sfregio alla professione giornalistica e di conseguenza alla legge istitutiva dell’Ordine, secondo la quale (Art.2.) "E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica…".. Quindi - lo ribadiamo – la "sentenza" non ci piace affatto. E non abbiamo intenzione di fermarci solo a questa constatazione.
La "sentenza" dell’Ordine del Lazio.
"Il giorno 10 gennaio si è presentato presso i nostri uffici il collega Vauro Senesi convocato in seguito all’esposto presentato dal giornalista Giovanni Masotti.
Nell’ultima riunione il Consiglio, dopo aver esaminato l’esposto e le affermazioni rilasciate da Vauro nel suo incontro del 14-12-2004 con il Presidente, ha deciso di comminare al collega Vauro il provvedimento dell’avvertimento orale per aver violato il capoverso 3 dell’art.2 della legge 3.02.1963 n.69. Sanzione che lo stesso Presidente ha letto al Vauro, avvertendolo inoltre che, contro questo provvedimento, avrà 30 giorni di tempo per ricorrere al Consiglio nazionale".
Firmato: il presidente Bruno Tucci
Roma, 10 gennaio 2005
http://www.megachip.info/index.php
Riceviamo e pubblichiamo. Un grazie a Maga per le sue "segnalazioni"
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