La Dissidenza politica : Cuba e i due lati della medaglia
Data: Mercoledì, 15 dicembre @ 23:00:00 CET Argomento: Succede nel Mondo
Castro ha liberato alcuni dissidenti politici ... ma chi libererà Cuba dall'ipocrisia di chi la osserva? ( e come Cuba … molti altri paesi) - di Giovy
Direttamente dal sito dell'Associazione giornalistica italiana: L'Avana, 30 novembre 2004.
Il poeta e giornalista Raul Ramon Rivero
Castaneda, il piu' famoso dissidente cubano, e' stato rilasciato dopo 18 mesi di reclusione.
La sua liberazione, come quella degli altri tre oppositori rimessi in libertà nella giornata di ieri,
e' il risultato delle pressioni esercitate dall'Unione europea. E' stata la moglie, Blanca Reyes, a dare per telefono la notizia della scarcerazione di Rivero.
"Ha appena varcato la porta", ha detto, commossa e felice. Il marito, 59 anni, era stato arrestato il 20 marzo dell'anno scorso, per effetto del giro di vite ordinato dal regime castrista nei confronti dell'opposizione, e condannato a 20 anni di carcere.
A Marzo del 2003 alcune persone furono protagoniste di una quasi "occupazione" di un peschereccio, al fine di traghettare verso la Florida.
L'episosio è tristemente noto per la fucilazione di alcuni di questi dissidenti, ordinata da Castro poco tempo dopo. Rivero, considerato il piu' grande poeta cubano contemporaneo,era finito
nella lista di 75 dissidenti che nei primi mesi del 2003 erano stati arrestati, processati e condannati a pene detentive comprese fra i 7 e i 28 anni. Lui e gli altri tre dissidenti rimessi in liberta', Oscar Espinosa Chepe, Margarito Broche e Marcelo Lopez hanno riacquistato la liberta' per motivi di salute.
Parecchi osservatori internazionali stanno valutando i fatti di marzo 2003 per comprenderli nella loro globalità.
C'è chi ammette che la Cia ha messo lo zampino in quella strana occupazione del peschereccio e c'è chi condanna apertamente Cuba.
Io dico che sia ancora troppo presto per stabilire colpe, meriti ... se colpe e meriti ci sono state.
L'unico fatale ed imperdonabile errore di quei giorni è stata l'esecuzione capitale, alla quale facevo riferimento prima.
Niente e nessuno può mai decidere sulla vita (e sulla morte) di un altro essere vivente.
Ma perché qualcuno può decidere se un paese ci sta o meno antipatico?
E’ del 6 Dicembre 2004 la notizia che l’OFAC (Ufficio statunitense di controllo dei Beni stranieri)
(notizia sulla censura). non soddisfatto di impedire implacabilmente che i cittadini nordamericani possano recarsi a Cuba, ha decretato che coloro i quali pubblichino un'opera di autori cubani, iraniani o sudanesi senza un'espressa autorizzazione, possono essere soggetti a multe fino ad un milione di dollari e ad una pena massima di dieci anni di prigione.
Come si legge sulla ML di Latinoamerica, http://www.giannimina-latinoamerica.it, si proibisce che un nordamericano sia coautore di un articolo o di un libro assieme ad un cittadino di uno dei tre
paesi suddetti. Non si possono nemmeno apportare modifiche ad opere già esistenti nè aiutare a terminare quelle già iniziate. È anche proibito aggiungere note, scrivere introduzioni, correggere,
promuovere o pubblicizzare scritti di cittadini dei paesi boicottati.
Per dirla in un altro modo, si tratta semplicemente di impedire qualsiasi pubblicazione.
Se abitassi negli Stati Uniti, probabilmente io sarei una dissidente solo perché sto scrivendo la mia tesi su Cuba.
Allora mi chiedo … come mai Castro fa così scalpore e di George W non se ne parla proprio?
Perdonate la provocazione, magari ne parliamo sul forum.
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