L'America 'fuori campo' sceglie il cambiamento
Data: Martedì, 02 novembre @ 18:45:14 CET Argomento: Succede nel Mondo
Storica vittoria di un rappresentante di sinistra in Uruguay
Montevideo, 1 nov. - Il Paese ha festeggiato tutta la notte: per la prima volta nella sua storia, l'Uruguay ha eletto un presidente di
sinistra. Tuttavia in mattinata, mentre a Tabare' Vazquez gia' arrivavano le felicitazioni dei capi stato latino-americani, la Commissione Elettorale ha fatto un annuncio che e' risultato come una doccia fredda: Tabare' non e' ancora ufficialmente eletto perche' manca la verifica di circa 30.000 schede (i cosiddetti "votos observados) e resta la possibilita' che si debba andare ad un ballottaggio. Vazquez si e' gia' dichiarato come presidente eletto e i suoi due maggiori avversari hanno ammesso la sconfitta. La coalizione che ha sostenuto il candidato socialista, Frente Amplio, ha ottenuto la maggioranza in parlamento.
"Due giorni prima del voto negli Stati Uniti, in un paese ignorato e quasi sconosciuto dell'America Latina, l'Uruguay, si sono svolte le elezioni presidenziali. Per la prima volta nella storia del paese ha vinto la sinistra e per la prima volta i cittadini hanno votato contro la privatizzazione dell'acqua", scrive sul quotidiano El Mundo il giornalista uruguaiano Eduardo Galeano, commentando la vittoria di Tabaré Vázquez e il risultato del referendum sull'acqua.
"Stanca di essere presa in giro, la gente si è affidata al buonsenso. Perché ci promettono cambiamenti e poi ci invitano a eleggere sempre gli stessi politici? Se questa classe dirigente è al governo da così tanto tempo, perché la situazione rimane immutata? Il voto contro la privatizzazione dell'acqua è stato anche una vittoria sulla paura. I cittadini hanno ribadito che questa risorsa naturale è un diritto di tutti, non un privilegio riservato a chi può pagarlo. La gente ha capito che, presto o tardi, le riserve d'acqua saranno un bene altrettanto prezioso di quelle di petrolio. Per questo è giusto che i paesi poveri ma ricchi d'acqua imparino a difendersi".
Il compito del nuovo presidente non sarà comunque facile: "La sinistra prende in mano un paese debilitato, indebitato fino al collo e sottomesso alla dittatura economica internazionale. Abbiamo un margine di manovra ridotto e limitato. Ma quello che da soli sembra impossibile, può essere raggiunto se uniamo le nostre forze con quelle dei paesi vicini".
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