Bob Dylan racconta se stesso
Data: Mercoledì, 06 ottobre @ 10:26:14 CEST
Argomento: La musica che ascolti su Radio Rebelde


Dylan: "Scrivo la mia autobiografia per smentire il mito" - di Giovy

Si chiama "Chronicles" ed è stato scritto da Bob Dylan il libro che tutta l'America (e non solo) attende trepidamente. Accanto al titolo è stato posto anche un "Vol.1" dato che l'autore stesso ha pensato a scrivere la propria autobiaografia in almeno 3 parti. Avremo l'onore di vedere questo librone sugli scaffali delle librerie italiane all'inizio del 2005. Per ora accontentatevi del commento di Gino Castaldo, direttamente dalla versione web on line oggi del quotidiano La Repubblica. ERA l'ultimo da cui aspettarsi un'autobiografia. Ma alla fine è successo. È uscita ieri in America col titolo di Chronicles, vol.1 (edita da Simon & Schuster), e la firma non lascia dubbi. A raccontarsi è proprio Bob Dylan, massima icona vivente della cultura musicale americana, ma allo stesso tempo il più sfuggente, obliquo, allusivo degli artisti, un poeta in perenne ricerca di se stesso e in permanente conflitto col mito creato intorno alle sue canzoni. Che un'autobiografia fosse l'ultima cosa che ci si poteva aspettare da uno che ha vigilato sulla sua privacy come un feroce mastino, se ne rende conto lo stesso Dylan, anche perché, come ha dichiarato al settimanale "Newsweek", "di solito scrivo canzoni e le canzoni puoi riempirle di simbolismi e metafore. Quando scrivi un libro come questo devi raccontare la verità e non può esser fraintesa". Si capisce quindi che l'abbia vissuta come una sfida più sfibrante e difficile di quanto possa essere stato scrivere versi. Fino ad ora più generazioni di fan, critici, esegeti, si erano esercitati a capire l'uomo Dylan dalle sue canzoni, dalle rare interviste, generalmente elusive, senza mai una conferma o una smentita dall'interessato, anche di fronte alle più spericolate interpretazioni. Il poco che era trapelato aveva assunto i contorni dell'ostinazione paranoica. Era talmente irritato dalla pressione che lo voleva a tutti costi come il portavoce di una generazione in rivolta ("una volta Joan Baez" ricorda nel libro, "ha inciso un pezzo di protesta su di me, sfidandomi ad affrontare le cose, a uscire e prendermi la responsabilità di guidare le masse, di guidare la crociata. La canzone mi chiamava dalla radio come fosse un annuncio di pubblico servizio") da aver recentemente negato che Master of wars fosse una canzone pacifista. Assurdo, ma abbastanza esplicativo del suo rapporto con gli stereotipi che lo hanno ingabbiato. Ma perché proprio ora scrivere la verità? Opportunamente stimolato dall'editore, Dylan ha pensato che a 63 anni fosse arrivato il momento di dire la sua, si è chiuso per mesi in casa con una vecchia Remington, scrivendo a stampatello perché fosse più chiaro da riscrivere per il copista. La verità, certamente, ma alla sua maniera. Al famoso e misterioso incidente di moto che nel '66 lo tenne a lungo fuori dalle scene dedica appena una riga: "Ho avuto un incidente in motocicletta e sono rimasto ferito, ma sono guarito. La verità è che volevo tirarmi fuori dalla concorrenza". Punto. E non ci sono particolari intimi sul matrimonio e su altri fatti privati. Nulla per soddisfare quella morbosa attenzione dei media che spinse un fanatico ricercatore a controllare tutti i giorni la sua spazzatura per scoprire quali tremendi segreti nascondesse la vita privata di Dylan. Ci sono in compenso lunghe descrizioni del suo difficilissimo rapporto con la celebrità: "L'attore Tony Curtis mi ha detto una volta che la fama è un'occupazione in se stessa, è una cosa a parte, e non poteva avere più ragione". Dylan racconta diffusamente, con dovizia di particolari e toni quasi apocalittici, l'incubo che iniziò quando le sue canzoni cominciarono a essere intese come inni generazionali, quando a tutti i costi ci si ostinava a ritenerlo il pifferaio della rivolta giovanile: "Dopo un poco impari che la privacy è qualcosa che puoi vendere, ma che non puoi ricomprare. Woodstock (la sua residenza di campagna, n. d. r.) era diventato un incubo. Mappe stradali per arrivarci erano state stampate in tutti gli Stati ad uso e consumo di bande di emarginati e sconvolti. Gente bizzarra arrivava dalla California in pellegrinaggio. C'era perfino gente che saliva sul tetto. Un mio amico folksinger mi regalò una Colt, ma lo sceriffo mi diffidò dall'usarla. Mi disse che se qualcuno fosse rimato ferito mi avrebbe messo in galera. E così dovevo sopportare che la gente invadesse la mia casa e la mia proprietà. Ma quello che mi interessava più al mondo in quel momento era difendere mia moglie e i miei figli". E alla fine si descrive in un modo che nessun fan avrebbe mai accettato, e forse ancora oggi farebbe fatica a credere: "Non so cosa chiunque altro stesse fantasticando su questo, ma quello su cui fantasticavo io era un'esistenza tranquilla, con un lavoro dalle nove alle cinque, una casetta con un cancello bianco e le rose in giardino". Dire che da questo emerge un Dylan insospettabile è dire poco. Anche se qualche indizio c'era. Gli stessi dischi degli anni Sessanta, o meglio alcuni dei suoi più famosi cambiamenti, su cui si è detto e scritto di tutto, ora finalmente acquistano nuova luce grazie alle parole di Dylan. Si viene a scoprire che dischi come Nashville skyline e soprattutto Selfportrait (ritenuto universalmente il suo disco più bizzarro e inaspettato) furono realizzati anche e soprattutto per sfuggire alla dorata ma insopportabile prigione del mito: "Andai a Gerusalemme e fui fotografato davanti al muro del pianto con lo zucchetto in testa. L'immagine fu immediatamente trasmessa in tutto il mondo e in un attimo fui trasformato in un sionista. Questo ha aiutato un poco. Al ritorno ho subito inciso un disco che sembrò essere un disco country and western. La stampa musicale non sapeva cosa farne. Ho anche usato una voce diversa dal solito. La gente scuoteva la testa". Viene fuori un Dylan determinato a spiazzare, cambiare, sovvertire l'immagine che lui stesso aveva creato grazie a una sequenza irripetibile di canzoni-capolavoro scritte e registrate nel giro di soli tre o quattro anni. Ma sappiamo che il mito è duro a morire e per quanto abbia detto o fatto, ancora oggi per molti Dylan è quello degli anni Sessanta, l'autore di Blowin' in the wind e The times they are-a changin. Tutto sembra meno che una convenzionale autobiografia, e lo stesso titolo dell'opera, Chronicles, offre una lettura diversa. Lui stesso dichiara di non sapere cosa voglia dire esattamente la parola "autobiografia". Il libro sembra piuttosto un autoritratto narrato, una ricostruzione veritiera di un personaggio consapevole di essere stato costantemente frainteso. Mancano decine di episodi che avrebbero completato il racconto della sua vita e soddisfatto la curiosità degli storici. Dylan ad esempio non dice nulla di uno degli episodi più celebri della storia del rock, ovvero la leggenda secondo la quale sarebbe stato lui a offrire a John Lennon il suo primo spinello di marijuana. Ma accanto al titolo c'è un "vol.1" che prelude a un seguito, e non è detta l'ultima parola.





Questo Articolo proviene da LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club
http://www.lagrandefamiglia.it/html

L'URL per questa storia è:
http://www.lagrandefamiglia.it/html/modules.php?name=News&file=article&sid=382
- Accesso NegatoLA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club
Benvenuti nel sito de LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club


 Entra ne La Grande FamigliaBenvenuti ne La Grande Famiglia, la comunità virtuale del Modena City Ramblers Official Fun Club  

Ciao Gaby

Forum
Informati, scrivi, discuti, partecipa...

Ramblers menu'
· Home
· Album Fotografico
· Archivio
· Argomenti
· Cerca
· Chat & Mailing List
· Discografia
· Elenco Iscritti
· Formazione
· FORUM
· GBook "La Strada"
· Il Tuo Account
· Inserisci un articolo
· Link: Gli amici
· Messaggi Privati
· Non solo canzonette
· Testi & Accordi

Info per l'uso

Qui trovate tutte le info per iscrivervi, navigare e usare tutte le funzionalità del sito

Consigli & Netiquette
Istruzioni per l'uso


Cerca nel sito



Vetrina Argomenti

Vagabondando in Rete ho trovato...
[ Vagabondando in Rete ho trovato... ]

·Scampia Trip
·Il fatto quotidiano: prima uscita
·Ramblers-sito in manutenzione
·Una 'seconda vita' per le Feste dell'Unità
·San Silvio al potere
·Me, Pek e Barba… siete stati nominati!
·Il lungo viaggio di Bella Ciao
·Sulle origini della Grande Famiglia...
·Metti le mondine sul blog!

In Redazione

redazione@
lagrandefamiglia.it

o Ivo
o Tud
o Giovy
o peppomcr
o Woland
o Checco-Hasta_Siempre-
o Montex
o patrick
o cicciolo81
o matley


T-shirt ufficiale

Le T-shirt della Grande Famiglia: ordini sospesi!


  
LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club: Accesso Negato

Stai provando ad accedere ad un'area privata.

Spiacenti ma questa sezione del nostro sito è Solamente per gli utenti che hanno fatto la sottoscrizione.

[ Indietro ]
Web site engine code is Copyright © 2003 by PHP-Nuke. All Rights Reserved. PHP-Nuke is Free Software released under the GNU/GPL license.
Generazione pagina: 0.222 Secondi

Warning: fsockopen() [function.fsockopen]: php_network_getaddresses: getaddrinfo failed: Name or service not known in /html/modules/WB_Cedstat/include/class.visiteurs.php on line 324

Warning: fsockopen() [function.fsockopen]: unable to connect to netgeo.caida.org:80 (Unknown error) in /html/modules/WB_Cedstat/include/class.visiteurs.php on line 324
(-147067623)

Debugage de WB_CedStat v1.3 - LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club
Agent :Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)
Referer :NoReferer
IP :3.133.86.172
Username :Anonimo
Date :2024-04-28
Host :ec2-3-133-86-172.us-east-2.compute.amazonaws.com
Code :5628929
Domaine :com
Page :modules.php name=News&file=print&sid=382
Heure :16:31:49
Message :SQL invalide 'nouveau visiteur'

Veuillez envoyer ce message au webmaster de www.winboucles.com

Debugage de WB_CedStat v1.3 - LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club
Agent :Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)
Referer :NoReferer
IP :3.133.86.172
Username :Anonimo
Date :2024-04-28
Host :ec2-3-133-86-172.us-east-2.compute.amazonaws.com
Code :5628929
Domaine :com
Page :modules.php name=News&file=print&sid=382
Heure :16:31:49
Message :SQL invalide 'nouvelle page'

Veuillez envoyer ce message au webmaster de www.winboucles.com

Debugage de WB_CedStat v1.3 - LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club
Agent :Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)
Referer :NoReferer
IP :3.133.86.172
Username :Anonimo
Date :2024-04-28
Host :ec2-3-133-86-172.us-east-2.compute.amazonaws.com
Code :5628929
Domaine :com
Page :modules.php name=News&file=print&sid=382
Heure :16:31:49
Message :SQL invalide 'nouvelle agent'

Veuillez envoyer ce message au webmaster de www.winboucles.com

Debugage de WB_CedStat v1.3 - LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club
Agent :Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)
Referer :NoReferer
IP :3.133.86.172
Username :Anonimo
Date :2024-04-28
Host :ec2-3-133-86-172.us-east-2.compute.amazonaws.com
Code :5628929
Domaine :com
Page :modules.php name=News&file=print&sid=382
Heure :16:31:49
Message :SQL invalide 'nouveau referant'

Veuillez envoyer ce message au webmaster de www.winboucles.com

Debugage de WB_CedStat v1.3 - LA GRANDE FAMIGLIA Modena City Ramblers Official Fans Club
Agent :Mozilla/5.0 AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko; compatible; ClaudeBot/1.0; +claudebot@anthropic.com)
Referer :NoReferer
IP :3.133.86.172
Username :Anonimo
Date :2024-04-28
Host :ec2-3-133-86-172.us-east-2.compute.amazonaws.com
Code :5628929
Domaine :com
Page :modules.php name=News&file=print&sid=382
Heure :16:31:49
Message :SQL invalide 'nouveau domaine'

Veuillez envoyer ce message au webmaster de www.winboucles.com