RIMINI - La piazza canta contro Berlusconi
Data: Martedì, 24 agosto @ 13:48:34 CEST Argomento: Sotto il palco dei Ramblers
Il resoconto del concerto di Rimini Gang & Modeni
RIMINI - Inizia con un messaggio dell’associazione partigiani e il saluto del sindaco Alberto Ravaioli (affiancato dall’assessore Vittorio Buldrini) il concerto della contestazione. “Partigiani e repubblichini non erano la stessa cosa - scandisce il presidente dell’Anpi di Rimini Vittorio Vitali - e noi non accetteremo alcun revisionismo di questo tipo. Aiutateci a bloccare la proposta che si sta facendo strada alla commissione difesa del Senato”.Vitali ricorda anche le figure di Mario Capelli, Luigi Nicolò e Adelio Pagliarani, i tre martiri dei quali lunedì scorso ricorreva il 60° anniversario dell’impiccagione nell’allora piazza Giulio Cesare. “Sono morti anche per noi - ricorda Vitali - e noi abbiamo il dovere di portare avanti gli ideali e i valori per i quali hanno pagato con la vita”.La parola passa quindi al primo cittadino, il quale saluta tutti a nome della Rimini “della democrazia, del dialogo e della tolleranza”. Ravaioli non ha ancora finito di pronunciare la ultime parole che le chitarre elettriche dei Gang, storico gruppo del rock militante italiano, hanno già iniziato a ringhiare.Il cantante, Marino Severini da Filottrano, non fa in tempo ad aprire la bocca che dalla prima fila, dove svetta un bandiera di Che Guevara, subito si alza un coro contro il presidente del consiglio. “Berlusconi faccia di m.....” scandiscono i “duri e puri”. Dalle retrovie, zona statua del Papa, spunta uno striscione: “Con i partigiani iracheni. Via le truppe italiane”.Poi via alla musica: pugno chiuso, tutti a saltare.Il concerto dei Gang, nella sua scaletta, segue il filo dell’impegno e della lotta proletaria. Ma il “veleno” è tutto nella coda, “nel sondaggio - ironizza Severini -, l’unico strumento con il quale ormai ci permettono di esprimerci. Sondaggio che ha permesso alla sinistra di... recuperare molti voti alle ultime elezioni”.Dal microfono parte la domanda: “Chi è la più grande faccia di m... d’Italia?”. Dal pubblico, senza alcuna imbeccata, si alza un coro con il nome del presidentissimo. A tempo di musica il cantante riparte col sondaggio: stessa domanda, stessa risposta. E ancora per la terza volta, ma con una richiesta in più: “Questa volta precisate anche il nome, perché c’è un nostro amico che di cognome fa Berlusconi, che da quando facciamo il sondaggio non segue più i nostri concerti. Pensa che ce l’abbiamo con lui”. E il boato diventa assordante, con nome e cognome.Prima di lasciare la ribalta, i Gang ricordano alla folla come “sotto il palco c’è un banchetto per la raccolta di fondi: serviranno per difenderci dalla causa che il presidente del Consiglio ha intentato contro di noi. Perché il nostro avvocato è comunista, ma anche lui c’ha le sue spese”.Poi tocca ai Modena City Ramblers. Oltre alle bandiere cubane ne spunta anche una irlandese, il pubblico poga senza sosta, si alzano parecchi pugni chiusi, l’apoteosi a mezzanotte in punto con la versione rock di Bella ciao, sul palco anche i bambini saharawi.Poi i 5mila sciamano via, ma la musica non è finita. Rimbombano ancora per la piazza i coretti “Berlusconi faccia di m...”.
Riceviamo e pubblichiamo. Grazie kilk !!!
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