Macchie di rosso. Ovvero: Contessa? Perchè no...
Data: Lunedì, 23 agosto @ 20:28:22 CEST Argomento: Succede in Italia
Premetto subito che quanto segue NON è un qualsivoglia comunicato ufficiale e/o dichiarazione d'intenti del Soviet dei Ramblers, bensì un'elucubrazione mia personale :-)
Oh, adesso possiamo andare avanti.
Ciau a tutti, approfitto di questo giorno di pausa per segnalarvi, tra i concerti dei prossimi giorni, un avvenimento davvero speciale.
Si chiama Macchie di rosso e sisvolgerà alle 23 di domenica 29 agosto nel corso della Festa nazionale dell'Unità in quel di Genova.
In pratica, presentati dal buon Toni Jop dell'Unità, si esibiranno in una serata unica parecchi protagonisti della stagione degli anni Sessanta della musica popolare e di protesta (il termine combat folk era di là da venire).
La stagione in cui l'Italia, tutta presa dal boom economico, stava dimenticandosi un po' troppo volentieri della radice antifascista della Costituzione, al punto da lasciare infiltrare vecchi e pericolosi arnesi del ventennio fin nelle istituzioni.
Studiosi e semplici appassionati, sparsi un po' in tutta Italia ma idealmente uniti dall'avversione per questa situazione, iniziarono a raccogliere, registrare e ricantare i canti del popolo che, nei bar ormai dotati di televisione, non si cantavano più e che, per una popolazione con un tasso di analfabetismo ancora vergognosamente alto, rappresentavano una testimonianza insostituibile di storia.
Si riunirono in gruppi come il Nuovo Canzoniere Italiano, il Circolo Gianni Bosio e l'Istituto Ernesto De Martino e dettero vita a spettacoli come Bella Ciao e Ci ragiono e canto (quest'ultimo con la regia di Dario Fo) che dettero un deciso contributo alla "rinascita democratica" del Sessantotto e dintorni.
Molti di loro saranno con noi sul palco domenica.
C'è Ivan Della Mea, toscanaccio instancabile cantore delle ringhiere milanesi e oggi benemerito presidente dell'Istituto Ernesto De Martino, il posto, per farla breve, che chiunque voglia capire cosa c'è dietro Contessa dovrebbe visitare. C'è Fausto Amodei, l'autore di Per i morti di Reggio Emilia, Rudi Assuntino, a cui si deve tra le altre cose una ricerca preziosa sulla musica klezmer (cosa c'entra con i Modena? Trovate klezmer in Clan Banlieue, El Presidente e in buona parte di Terra e libertà...), Caterina Bueno, madrina di tutta la ricerca delle radici popolari toscane (vero Francy;-)?), Gualtiero Bertelli, venessiano di Mira e oggi coautore del bellissimo spettacolo L'Orda dal libro di Gian Antonio Stella sugli italiani migranti che avevamo sottomano in studio mentre si lavorava a Stelle sul mare... NON ci sono purtroppo, per motivi di salute, nè Giovanna Marini nè Paolo Pietrangeli. Accidenti, volevo proprio andare sotto il palco a gridargli "Contessa! Contessa!" (un po' per uno...) ;-). Proprio a proposito della canzone suddetta, oggetto di gran dibattito: io personalmente, in questa serata, con questa compagnia mi sentirei di cantarla, proprio perchè circondato dalle radici, dai perchè e dai percome.
Un canto popolare va cantato avendo presente il contesto che l'ha fatto nascere, se no diventano parole vuote.
Il contesto della Contessa cantata dai Modena era il particolare momento storico in cui sembrava possibile sbarazzarsi di garofano e scudocrociato e non ci immaginavamo cosa ci aspettava quanto a nani e veline... In questi giorni, viaggiando e suonando, avremo modo di parlarne tra noi.
E voi che ne pensate?
Saluti randagi
=Dani
Riceviamo dal fisarmonicista-giornalista dei Ramblers che ringraziamo per la collaborazione
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