La Saga funesta dei Clandestini
Data: Lunedì, 09 agosto @ 18:39:28 CEST Argomento: Succede in Italia
Distribuite per tutto l'anno, ma con frequenti impennate nei mesi estivi a causa della più semplice navigabilità dei nostri mari, il problema delle carrette di disperati...
Distribuite per tutto l'anno, ma con frequenti impennate nei mesi estivi a causa della più semplice navigabilità dei nostri mari, il problema delle carrette di disperati che tentano, spesso invano e con tragici esiti, di approdare sulle nostre coste in cerca di prospettive di vita, nuovamente è balzato alle nostri attenzioni un po' distratte da sole, ferie e sterili litigi governativi per l'ultimo episodio accaduto al largo di Siracusa pochi giorni fa.
Un'imbarcazione definita di "fortuna" (termine sul quale, dato il tragico epilogo della vicenda, si eviteranno facili ironie) con a bordo un centinaio di disperati in fuga dalle loro terre è stata scortata fin sulle nostre coste, dopo che già la traversata era costata la vita, per fame e stenti, a 28 persone, subito sprezzantemente ribattezzati "clandestini" eo "immigrati".
Alcuni dei nostri partiti di governo, fra cui in primis, naturalmente, la Lega, si sono premurati di attaccare per il ripetersi di simili episodi i Paesi di provenienza, rei (secondo i custodi della nostra sicurezza a fronte della "grave minaccia" immigratoria) di non aver adempiuto a tali trattati che evidentemente prevedono l'autoeliminazione dei suddetti immigrati nel paese d'origine: e in effetti, i disgraziati cercatori di cibo e acqua e ospedali non contravverrebbero se adeguatamente informati su quello che li attende in seguito, con la facoltà di speronamento (!!!) accordata alle nostre imbarcazioni militari per quelle poche carrette realmente in grado di avvicinarsi alle nostre coste senza prima aver dovuto riversare in mare ogni occupante.
Quindi, per quella settantina di superstiti ora giunti a Siracusa e che hanno lasciato situazioni di estrema indigenza, guerre civili e relative carneficine e pure qualche parente in mare, si apre ora la rallegrante prospettiva di essere prontamente rimpatriati, non prima però di aver conosciuto il calore e l'affetto e del nostro popolo attraverso uno dei nostri ospitalissimi quanto, a detta di molti competenti in legge, incostituzionali centri di accoglienza: ovvero una di quelle tante forme vessatorie inflitte a chi ha avuto in sorte il solo torto di nascere laddove spesso la prosperità era solo un miraggio che di nome faceva "Occidente". Almeno fino al prossimo sbarco.
L.d.O.r.
Riceviamo e pubblichiamo.
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