E' passato qualche anno da quando lo lessi, mi rimane il piacevole ricordo di un libro diverso, di una racconto intenso ed emozionante che scorre con l'intensità di un "giallo", un libro che riflette ed invita alla riflessione sulla vita, sulla giustizia, sull'amore...
Ve ne consiglio vivamente la lettura, raccomandandovi di prendervi una pausa, ogni tanto, per cercare, ripensando al periodo appena letto, di coglierne le smufature... non ve ne pentirete
SVEGLIA SUL BUIO
di Ivan Della Mea - Granata - (potete trovarlo a Il
Libraccio )
"Un
gruppo di anziani si fa carico, per amicizia, ma anche per amore di verità,
di vendicare una tragica imboscata in cui morì un gruppo di giovani molti
anni prima.Il potere, sia quello militare che quello dei media, non fa una gran
bella figura in questo romanzo: esiste sempre una ragione "superiore"
che giustifica il tradimento, l'imbroglio, la menzogna.Solo degli ultrasettantenni
che non hanno paura della morte, considerata ormai quasi una naturale compagna
della loro vecchiaia, possono impegnarsi, rischiando la vita, a far emergere
una verità troppo a lungo nascosta, una verità scomoda e che non
salva nessuno.La favola di "Biancaneve e i sette nani", citata con
ironia disillusa come simbolo di questi "terroristi" forse ben rappresenta
la voglia di illusioni che non può essere schiacciata dalle amare prove
di colpevolezza di alcuni "compagni" o dalla concreta ragion di Stato,
che tutto dovrebbe coprire. Bisogna essere un po' "kurdi" dentro,
viene detto nel libro, solo chi si sente almeno un po' così riesce a
capire che nonostante tutto e tutti "la fiaba deve continuare".
Permettetemi di riportare qui sotto il testo di
una canzone dell'autore del libro:
Ciò che voi non dite (1967)
Io credo che cantando mi sia dato
di dire anche ciò che voi non dite;
forse è per questo che voi mi pagate
forse è per questo che mi applaudite.
Tanto, si sa, non ci sarà canzone
che possa fare la rivoluzione
No!
Costa cinquanta la parola terra
e costa cento se la rimo in guerra
e se il consumo è tanto e tanto piace
vi costa mille il mio cantar di pace.
E perché tutto si usi e non si perda
voglio un milione per rimare in merda.
Soldi più soldi fan l'idea più fessa:
fuori i quattrini, e vi canto messa!
No!
Per quanti soldi mi potete dare
qualcosa non potete mai pagare:
è il canto primo, il grido di violenza
contro gli stanchi, i puri di coscienza,
contro chi compra il grido alla pace,
si sente tranquillo e nelle piazze tace,
è il canto solo, è l'inno alla riscossa:
vi sfido, sì, a cantare Bandiera Rossa!
Riceviamo e Pubblichiamo. Ringraziamo Woland per farci conoscere questo personaggio davvero impegnato in ambito sociale e politico. Un grande scrittore/cantautore che puo' essere inserito fra i guru della canzone popolare assieme a Giovanna Marini , Francesco Guccini, Giorgio Gaber e Faber De Andre'