NON SI MUORE TUTTE LE MATTINE
Data: Mercoledì, 12 maggio @ 10:37:59 CEST Argomento: I Libri nella Biblioteca Ramblers
il primo di libro di VINICIO CAPOSSELA..- Scheda Feltrinelli editore-
In breve: Il mondo di Vinicio Capossela, raccontato come una discesa agli inferi e come una continua rinascita. L’epopea dei perdenti, unica razza che ha potuto conoscere la grandezza e la bellezza. Una grande prova di talento narrativo, di violenza immaginativa, di ribellione quasi metafisica contro le finzioni consolatorie di ciò che chiamiamo realtà.
Il libro
Un
romanzo scomponibile, una cassettiera, un condominio in cui si varcano soglie
diverse che portano in luoghi inattesi. Si procede in un concertato di scritture,
per rotte, capitolazioni, gironi, spurghi e serenate. Assediati, sotto basse luci
allo iodio, si intravedono schiere di ussari, ulani in miniatura, cappellerie
a cavallo, costruttori, guastatori, farneticatori, rebetici, sollevatori di pesi,
macchine morte, riparatori tv, le balene Franche, l’Animale del Chiavicone,
le macerie di Sarajevo, Stambul, la piana ipermercata, l’ospitalità
tangenziata, i doppi vetri dei motel, l’amicizia virile, la fine della gioventù,
lo Sprechen Deutsch, l’onore, l’orrore, la lealtà, un vestito
leggero a ciliegie rosse, Goyeneche, Troilo, Tony Castellano, Jeff Buckley, Glenn
Gould, Napoleone. Non si muore tutte le mattine è un’opera sull’ambizione,
l’impresa, la resa e la grazia.
Approfondimento
Una stagione all’inferno. Dove l’inferno è l’io di chi
racconta e insieme la scena, metropolitana, suburbana, in cui si muove, di volta
in volta accompagnato dall’amico di sempre, Nutless (ma anche Noodless),
maniaco dell’Impresa (l’impresa! L’impresa!) che deve lasciare
un segno nella materia vivente e dall’amico alcolico e diabolico, Chinaski,
demolitore di certezze e sentimenti che non siano compresi fra la parola ubriaca
e l’amicizia virile. Si procede per gironi, per sconfitte, per capitolazioni.
Si procede muovendo dal centro verso l’esterno, dal chiuso di uno scantinato
– in cui arriva filtrata la musica del giorno e della notte – verso
il quartiere (il barrio), primo stadio dell’appartenenza, e poi verso l’angoscia
delle tangenziali, della piana ipermercata, e ancora verso un surreale interregno
– non è più città, non è ancora o non sarà
più natura – dove tutto può accadere. Oltre vi è solo
il viaggio, un viaggio lungo le strade defraudate di storia e di vita della
Balcanìa, verso i confini estremi di Stanbùl, nelle taverne in
cui la musica del rebetico riconferma vitalità e sconfitta. Il viaggio
in cui s’accende il fantasma gentile e paziente di una presenza femminile,
un’accompagnatrice con vestito a ciliegie rosse. Solo in questa "discesa"
o esplorazione si può toccare, anche solo sfiorare, l’epopea dell’esistere.
Non a caso il libro si apre su Napoleone Bonaparte – con la sua Beresina,
con la sua Waterloo – quasi a siglare con una visione impigliata nelle
maglie della storia il senso della caduta. Vinicio Capossela racconta, con talento
e un senso originalissimo del linguaggio, il suo mondo, un mondo generoso di
ossessioni, acceso di visioni, popolato di eroi-perdenti, musicisti, fantasmi
dell’anima, compreso fra l’impudicizia della confessione (quella che
l’autore assimila allo spurgo) e la ricerca della bellezza, magari nascosta,
magari polverizzata ma pronta a tornare a illuminare la notte, a placare l’ansia
del giorno assolato.
Riceviamo e pubblichiamo. Un abbraccio a Suad da tutta la redazione.
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