Tra resistenza ed Europa
Data: Lunedì, 10 maggio @ 11:19:23 CEST Argomento: Per Non Dimenticare
TRA RESISTENZA E EUROPA....
TRA RESISTENZA E EUROPA
L’idea dell’unità europea ha segnato i movimenti resistenziali del Vecchio Continente. In questo modo si volevano superare gli ormai rigidi nazionalismi per costruire una nuova patria comune caratterizzata dai valori della pace e della solidarietà. Questa fu l’idea dei combattenti antifascisti e di personaggi come Altiero Spinelli che sognavano una rivoluzione federalista europea.
Il movimento di resistenza e la volontà che lo muoveva sembrano non averci insegnato nulla. Conclusa la seconda guerra mondiale tutti i governi avevano detto basta, perché l’orrore visto dal 1917 al ‘45 doveva finire immediatamente. Ci troviamo nel 2004 a parlare ancora usando i termini di genocidio, vittime civili, imperialismo e colonialismo.
In un contesto di guerra preventiva, permanente e globale oggi più che mai il giorno del 25 Aprile deve essere ricordato. Non solo nel giorno dell’anniversario, ma sempre in qualsiasi posto e maniera: nelle piazze, nelle scuole, in famiglia o semplicemente fermandosi cinque minuti a riflettere. Quando i principi fondamentali della nostra Costituzione, figlia dalla lotta di liberazione, vengono messi in discussione, vuol dire che qualcosa non funziona. Significa che a qualche mente perversa l’articolo 11 non dice niente. Significa che si impone una forte presa di posizione per difendere ancora questo straccio di democrazia.
Gaetano Arfè ne ‘Il Manifesto’ di domenica 25 Aprile scrive ‘ L’europeismo della resistenza fu espressione della volontà di opporsi alla guerra spegnendone i fremiti ideologici, il nazionalismo, e istituzionali, lo stato nazionale; fu affermazione di solidarietà tra i popoli nella libertà; fu conquistata consapevolezza che quella europea era la dimensione minima per concorrere alla costruzione di un nuovo ordine internazionale; fu amore per una patria comune che aveva partorito mostri, ma era stata anche matrice di valori e di principi universali; fu speranza che sulla distesa di macerie, una nuova Europa, autonoma, potesse sorgere dalla convergenza delle grandi componenti storiche della sua civiltà, quella cristiana, quella liberale, quella socialista, unite nel culto della pace, della libertà, della giustizia.’
Purtroppo rispetto a questo stiamo facendo degli enormi passi indietro.
Proprio per questo i valori di uguaglianza e democrazia in questi anni rivivono nelle lotte dei lavoratori, degli studenti, e di tutta quella società civile cosciente della gravità della situazione. Una battaglia politica che ha coinvolto anche persone prima del tutto indifferenti a questo tipo di problematiche. Parallelamente al mercato globale anche le proteste assumono scala mondiale. E’ una resistenza che coinvolge ormai tutti i popoli del mondo. C’è chi resiste a un sistema economico che li schiaccia nel baratro della povertà. C’è chi resiste alle occupazioni militari. C’è chi in america-latina resiste per vedere riconosciuto almeno il diritto ad un’esistenza dignitosa.
La sfida che deriva proprio dall’antifascismo deve essere quella di un’Europa con una comune linea politica mirata alla diffusione e al rispetto dei diritti dell’uomo e del cittadino non solo all’interno dei propri confini, ma anche e soprattutto all’esterno.
Intanto mi sento di dare un consiglio: iniziamo dall’Italia per costruire l’Europa. Leggiamo o rileggiamo i primi 11 articoli della Costituzione Italiana.
Riceviamo e Pubblichiamo
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