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Cent'anni di resistenza
PROSSIMA USCITA - “SESSANT’ANNI DI RESISTENZA” - CASA DEL VENTO 2004
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Cent'anni di resistenza
Quest’anno ricorre il 60° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo qui ad Arezzo e nella sua Provincia. La città venne liberata dai neozelandesi il 16 luglio del 1944 dopo che anche un gruppo di partigiani l’aveva nel frattempo clandestinamente occupata.
Come Casa del Vento, avevamo già scritto canzoni sulla memoria di quel periodo, ovvero “Notte di San Severo” in “900” disco realizzato con Cisco dei Modena City Ramblers, e “Storia di Modesta Rossi” in “Non in mio nome” dove ha duettato con noi Giovanna Marini, la “signora” della canzone popolare italiana.
Leggendo libri sull’argomento, ascoltando testimonianze dirette di persone e partigiani che quelle storie le hanno vissute, abbiamo maturato una coscienza “resistente”, accorgendoci che il territorio della nostra provincia era stato, tra il ’43 e il ’44, teatro di storie incredibili e di ribellione al rigurgito fascista della Repubblica Sociale nonché alla rabbia delle truppe tedesche in ritirata.
Vi furono purtroppo moltissime stragi perpetrate dai tedeschi, spesso col supporto dei fascisti locali.
S.Polo, Mulin dei Falchi, Mulinaccio, Palazzo del Pero, S. Severo, nei pressi di Arezzo, Civitella, La Cornia, S.Pancrazio, Gebbia, Solaia in Val di Chiana, Vallucciole, Partina, Moscaio in Casentino, Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto, Matole, Castiglion Fibocchi in Valdarno, e poi decine e decine di partigiani fucilati od impiccati, come alla Speranza nel comune di Anghiari, Foiano, Ciggiano, Castiglion Fiorentino, Talla, Sabbiano, Castel Focognano, Montemignaio, Loro Ciuffenna, e tanti e tanti altri luoghi.
C’erano anche tre campi di concentramento, uno a Laterina per i soldati alleati, che poi fuggirono in massa aggregandosi in buona parte, alle bande partigiane, uno a Renicci, vicino Anghiari, edificato dal regime fascista e dove vennero deportati partigiani e civili sloveni che avevano subito l’invasione italiana e alla quale si erano giustamente opposti, nonché anarchici e dissidenti politici, ed un altro a Villa Oliveto ad Oliveto appunto, vicino Civitella della Chiana, dov’erano imprigionati anche alcuni ebrei.
Storie terribili, che andavano raccontate occupando uno spazio che soprattutto la scuola e l’informazione hanno nei decenni lasciato arido ed incolto. La maggioranza delle persone non conosce queste storie, questi eventi che dovrebbero far riflettere tutti sull’assurdità della guerra in primis, ma anche sui valori umani e sociali, della giustizia e dell’equità. In una parola della democrazia.
E’ un disco che vuol far capire che anche la nostra terra (e l’Italia tutta), sia stato luogo della sofferenza, della fame, del sangue. Sangue a cui la televisione odierna ci ha fatto abituare e che ci ha fatto credere che comunque questo dolore sia qualcosa di sempre lontano, sia temporalmente sia geograficamente.
Invece i nostri padri e i nostri nonni hanno ancora dentro i segni della distruzione.
Raccontiamo allora l’impegno e la scelta antifascista di ragazzi giovanissimi che dissero no all’ingiustizia, al delirio propagandistico dei guerrafondai fascisti (viene in mente niente?), per i diritti dei popoli (non vengono in mente i migranti?).
Il disco; corredato dalle foto inedite e da riproduzioni di vecchie foto fatte dal fotografo Graziano Bartolini, e dalla bella grafica di Samuell Calvisi, presenta 13 canzoni (ma 15 tracce con Bella ciao e Festa d’aprile).
1. Bella ciao
2. L’assassinio di Pio Borri (storia del primo partigiano ucciso in Prov. di Arezzo)
3. I partigiani Santi e Salvatore (dove Santi Paperini col suo intervento salvò la vita a Salvatore Vecchioni)
4. Alberi, rami e foglie (sulla strage di Vallucciole – Stia, dove alberi, rami e foglie simboleggiano gli uomini, le donne e i bambini uccisi il 13 aprile ’44)
5. Renzino (canzone per il comandante Edoardo “Renzino” Succhielli, ingiustamente accusato della strage di Civitella)
6. Il comandante Licio (sul comandante della “Teppa”, banda partigiana comunista, torturato e fucilato a 18 anni il 26 maggio ’44 nella piazza di Talla, intitolata oggi alla sua memoria)
7. Il minatore (per i minatori della zona di Caviglia, la cui antica lotta per i diritti del lavoro divenne lotta partigiana)
8. Il giorno delle foglie rosse (sulla strage di S. Polo (14 luglio ’44, 2 giorni prima della liberazione di Arezzo), dove in un boschetto di lecci furono fatti esplodere 48 uomini cosicché il sangue macchiò di rosso le foglie degli alberi
9. I cinque fiori della Speranza (alla Speranza furono impiccati 5 ragazzi che si volevano unire ai partigiani. Impiccati col filo di ferro, restarono più di un mese appesi, andando in putrefazione. Gli alleati ne bruciarono i corpi in decomposizione)
10. Settanta Rose (il 29 giugno la divisione tedesca Herman Goering fece stragi a Civitella, La Cornia, e a S. Pancrazio dove le oltre 70 vittime sono oggi ricordate con un roseto dove ogni rosa porta il nome di un ucciso)
11. Lettera dal campo di concentramento di Renicci (ipotetica lettera di un deportato sloveno alla propria moglie)
12. Notte di San Severo (nuova versione) (sulla strage dove morì Silvestro, il nonno di Luca e Sauro Lanzi)
13. Storia di Modesta Rossi (moglie del partigiano Dario Polletti della banda Renzino, venne uccisa a coltellate assieme al figlioletto di 13 mesi, da un fascista che per non farsi riconoscere aveva una maschera al viso; lasciò altri tre bambini maschi di 5, 7 e 9 anni)
14. Festa d’Aprile (canto partigiano cantato dal presidente dell’Anpi di Arezzo Amedeo Sereni)
15. Fuochi sulla montagna (il 25 luglio ’44 scadeva il bando di presentazione all’arruolamento nella Repubblica Sociale, pena la fucilazione; i partigiani quella sera accesero in segno di sfida e ribellione degli immensi fuochi sulle cime delle montagne della provincia per dire a chiare lettere che la lotta era viva; canzone che simboleggia tutti gli ideali che ci portiamo dentro ancora oggi)
Il disco è dedicato alla memoria dei partigiani e delle genti cadute in quel tempo, ma è anche dedicato alle ragazze e ai ragazzi affinché si formino in loro sensibilità in merito a giustizia, diritti ed equità.
Contro la guerra e le guerre,
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
CASA DEL VENTO
IL DISCO PUBBLICATO PER LA PROVINCIA DI AREZZO E LA COMUNITA’ MONTANA DEL CASENTINO, SARA’ REPERIBILE NEI NEGOZI DOPO L’ESTATE. LE COPIE STAMPATE ADESSO, SARANNO DISTRIBUITE A SCUOLE ED ENTI.
SE NE POTRANNO TROVARE COMUNQUE DURANTE I CONCERTI DELLA CASA DEL VENTO.