La Annunziata se ne va sbattendo la porta
Data: Martedì, 04 maggio @ 18:03:43 CEST Argomento: Succede in Italia
" l'Azienda è occupata"........
da L'Unita
Il presidente della Rai Lucia Annunziata se ne va. La decisione di dimettersi è stata comunicata in una conferenza stampa dalla stessa Annunziata, mezz'ora prima della riunione del Cda dell'azienda, convocato a Milano. A quanto si apprende, la reggenza potrebbe andare a Francesco Alberoni, consigliere anziano.
La Annunziata ha definito il suo un gesto "contro l'occupazione dell'Azienda" che, a suo giudizio, sarebbe attuata attraverso una serie di nomine che il Cda starebbe per varare, proposte dal direttore generale al Consiglio "con meno di tre ore di preavviso". «Mi dimetto - ha spiegato ancora la Annunziata - per sottolineare che i limiti del pluralismo sono stati superati e che questo Consiglio opera in condizioni di illegittimità».
«Queste nomine, inviate in 18 pagine scritte a mano, a testimoniare la fretta e mancanza di ogni rispetto di iter aziendale, - ha specificato la Annunziata - stravolgono completamente il profilo dell'azienda rendendo chiari i condizionamenti esterni e di fatto eliminando ogni pluralismo interno. Questo è l'ultimo atto di una organizzata campagna della maggioranza - ha aggiunto - tesa al controllo pieno del servizio pubblico».
«Con queste nomine e con questo metodo - ha continuato Annunziata - si cambia radicalmente l'azienda sia nelle strutture che nei suoi dirigenti: un atto che porta all'annullamento di ogni forma di autonomia e di pluralismo a danno di almeno metà del Parlamento e di quella metà del Paese che il Parlamento rappresenta. Tutto il potere concentrato nelle mani di pochi fedelissimi. Di fronte a tale atto - ha detto il presidente dimissionario della Rai - non posso a limitarmi a votare contro. Mi dimetto».
«L'attuale Cda non potrebbe continuare ad operare qualora una delle due parti costitutive (dg e presidente) decidesse di abbandonarlo», ha detto il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Claudio Petruccioli.
«Nessuna delle due parti - ha affermato Petruccioli - al di là di qualsivoglia considerazione formale, numerica o di altro carattere, potrebbe pretendere di prolungare la vita dell'organo quando l'altra parte decidesse di recedere o dichiarasse comunque esaurita l'esperienza». Prima che la presidente della Rai annunciasse le sue dimissioni, Petruccioli aveva comunque auspicato una ricomposizione di un Cda «sicuro e forte» ma, ha aggiunto, «se le divergenze e la conflittualità si dimostrassero non riassorbibili e ingovernabili, diventerebbe inevitabile prospettare e sollecitare un rinnovo dell'organo».
Per Petruccioli, che ha informato del contenuto del suo documento i presidenti di Camera e Senato, se una delle due parti abbandona il consiglio, l'intero organo deve sciogliersi «per la semplice ragione che svanirebbe la ratio sulla quale i presidenti di Camera e Senato hanno inteso costituire questo organo».
Le nomine
Lo scontro che ha portato alle dimissioni della Annunziata è incentrato sul tema delle nomine di dirigenti di vario livello, più volte annunciate, attese, rinviate. Messa da parte (almeno sembra), fino a dopo le elezioni, l' ipotesi di sostituire i direttori di rete, sembra venuto il momento dei ricambi (o delle conferme) per i consigli delle consociate (Rai Corporation, Rai Cinema, Rai International, Rai Net, Rai Sat, Rai Click, Rai Trade, Rai Way) scaduti da due anni. Particolarmente incerto il destino di Rai Cinema, dopo la rinuncia di Franco Zeffirelli che era stato contattato dalla direzione generale. A presiedere Rai Cinema, potrebbe essere Giuliano Montaldo. Sarebbe confermato il licenziamento di Roberto Morione da Rainews 24 e la sua sostituzione con Berti, proveniente da Isoradio e uomo di Bonaiuti, con cui si scambierebbe di posto. Gigi Molcavo, vicedirettore de La Padania sarebbe alla Comunicazione, come vice di Paglia. Gigi Marzullo dovrebbe infine divenire vicepresidente di Rai Uno.
Le nomine «necessarie», cioè quelle che servono per coprire tutte le caselle create dal piano di riorganizzazione sono più di quelle 70 circa annunciate dalle indiscrezioni di questi giorni. In realtà potrebbero arrivare ad oltre 100, ma domani potrebbe essere solo il giorno delle consociate.
Le reazioni del centrodestraDalla Casa delle Libertà si alza un coro contro le dimissioni della presidente della Rai, che sia il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi sia il vicepremier di An Gianfranco Fini mettono in relazione allo scontro per la campagna elettorale delle europee. Anzi, secondo Fini le motivazioni della Annunziata sarebbero addirittura «ridicole» e da leggere solo in chiave politica. E per Bondi sarebbero addirittura una «turbativa» della campagna elettorale. Mentre per Giorgio Lainati, capogruppo azzurro in Commissione Vigilanza, si tratta di «una operazione strategica ovviamente concordata con la sinistra». La Annunziata ribatte: «Io non mi candido alle europee». «A proposito delle insinuazioni fatte dai soliti esponenti del centrodestra sulla mia intenzione di cogliere al volo nelle prossime ore la possibilità di una candidatura alle europee rispondo di avere pazienza 24 ore. Scopriranno da soli che non è vero», dice la ex presidente.
|
|