E' arrivata l'Onda Libera!
Data: Mercoledì, 22 aprile @ 11:59:00 CEST Argomento: RamblerSong non sono solo canzonette...
Mi permetto di inviare una recensione del nuovo cd, precisando naturalmente che si basa sulle mie impressioni e sui miei gusti e che ne parlo dettagliatamente, quindi chi non vuole rovinarsi la sorpresa non vada avanti a leggere.
1) Onda Libera: la title-track di ogni cd riassume di norma l'argomento del disco stesso e questa non fa eccezione: il tema è la libertà in tutte le sue accezioni e l'arrangiamento è molto "rambler", con cori quasi mexicani. Cantata alla perfezione da Dudu.
2) Libera Terra: canzone dedicata, fin dal titolo, a Libera, l'associazione di Don Ciotti che combatte la mentalità mafiosa e che riconsegna alla società civile tutti quei luoghi, patrimoni e proprietà che sono state sequestrate alla mafia, luoghi nei quali suoneranno i MCR nel Tour di Libera, che parte da Genova il 26 aprile. Mi piace più della canzone precedente, anche perchè nel finale c'è un'alternanza di voci tra Betty e Robby (!), che rivela una voce davvero potente ed arrabbiata, da vero e sanguigno meridionale!
3) Valzer Chiuso In Soffitta: spazio alla Betty per una canzone molto bella, un valzer appunto, che canta di tutto ciò che nella nostra società multimediale si tende a dimenticare, ovvero suoni, ricordi, lettere scritte a mano, sensazioni ormai perdute troppo fuori moda per un mondo che vive correndo. Qui (e anche più avanti) la nostra Fiola sfodera una classe da vera "cantantessa" (e l'arrangiamento della canzone stessa potrebbe ricordare alcune delle più belle ballate di carmen Consoli, per capirci).
4) Il Naufragio Del Lusitalia: uno dei più celebri naufragi della storia diventa qui una metafora del crollo della sinistra, sospesa tra idealismo e disillusione. Anche questa è cantata da Dudu, ma secondo me su una tonalità che non è la sua e infatti avverto un po' di sforzo nella voce.
5) Figli Del Vento: i figli del vento sono il popolo Rom, accusato delle peggiori nefandezze e ci voleva una canzone su quest'argomento in questo periodo storico. Qui la voce di Dudu è incazzata al punto giusto e voglio far notare quanto fiato ha in corpo: non so quanti riuscirebbero a cantare così veloce senza cedimenti.
6) Il Mulino e Il Tuo Giardino: ancora il microfono alla Betty per una ballata quasi eterea, sul genere de "I Prati Di Bismantova". Il testo è un po' ermetico e a dire la verità devo ancora capire la metafora del mulino e del giardino, ma la canzone è molto piacevole.
7) Di Corsa: protagonista di questa canzone cantata a due voci da Dudu e Betty con la partecipazione di Emad Shuman dei Kabìla è un ragazzo palestinese che scappa dalla guerra, dalle vendette incrociate, dall'odio, dalle bombe israeliane e dai proclami degli imam, per conquistare una vera libertà che sia tutta sua, senza più condizionamenti, per non corerre più, ma per camminare a testa alta. Grande canzone contro la guerra!
8) Prigioniero Di Chi?: di gran lunga la miglior canzone dell'album, un vero capolavoro, in cui la voce di Dudu, al suo meglio (come ne "Le Strade Di Crawford"), si alterna al bellissimo ritornello della Betty ("Giorni amari, giorni avari nell'attesa di una nuova dignità. Notte buia, notte lenta nell'attesa di una nuova umanità"). Il protagonista della canzone è una persona prigioniera di qualcuno: potrebbe essere Aldo Moro nel covo delle BR ma anche un volontario rapito dai guerriglieri, un dissidente prigioniero di un regime. L'arrangiamento è stupendo e fa capire quanto i MCR abbiano imparato da Max Casacci, ai tempi di Viva La Vida, perchè il ritmo fa molto Subsonica.
9) C'è Tanto Ancora: per smentire il luogo comune che vuole la Betty adatta solo ai brani lenti, eccovela scatenatissima per un brano punk, che rivela la sua anima arrabbiata. La cosa più divertente di questo pezzo è che il ritornello ricorda un po' la sigla di Daitan 3, il che non è un difetto, dato che era una delle sigle più punk... ;-)
10) Libera Mente: il brano più debole del cd, non per l'arrangiamento ma per il testo, fatto di frasi fin troppo semplici, che però invitano a ragionare con la propria testa senza farsi condizionare dai mass-media. Anche qui funziona alla perfezione l'alternarsi della voce calda di Dudu con i cori ipnotici della Betty, la cui gamma vocale si sta ampliando sempre di più.
11) Ballata Della Dama Bianca: una vera tammurriata, il brano più politico dell'album, che ricorda le morti sul lavoro, con un arrangiamento veramente energico, che fa già presagire che questo sarà il pezzo forte di tutti i prossimi concerti! Brano corale, al quale partecipano tutti.
12) L'uomo Nell'Alto Castello: il brano finale dell'album è una descrizione dei pensieri di un uomo che ha dominato, tramato, sfruttato e schiavizzato, ma che si ritrova solo nel suo castello a chiedersi se ne valeva la pena: una sorta di Innominato come quello dei Promessi Sposi. Anche qui la voce della Betty incanta l'ascoltatore su un tappeto sonoro impreziosito nel finale da una tromba "Calexico-style".
E più o meno è tutto... direi uno dei migliori album dei Ramblers!
Riceviamo e pubblichiamo, grazie CaffèSaturno!
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