Brasile ... un muro attorno alla Favela...
Data: Martedì, 27 aprile @ 20:45:00 CEST Argomento: Succede nel Mondo
La violenza é dentro o fuori? - di Giovy
Brasilia, 21 aprile -
Dopo due giorni di sommossa, sono iniziate le trattative tra autorità carcerarie e detenuti della prigione di Urso Branco, a Pôrto Velho (Stato di Rondônia). La rivolta era iniziata domenica, quando 850 detenuti avevano preso il controllo del carcere chiedendo miglioramenti nel cibo, più ore d'aria, trasferimenti e riduzioni di pena. Il penitenziario, costruito per 350 persone, ne ospita attualmente 1.300: una situazione insostenibile, comune purtroppo a molte prigioni del continente. Durante la sommossa gruppi rivali ne hanno approfittato per feroci rese dei conti: i reclusi assassinati sono dieci.
Continua intanto nel paese l'acceso dibattito sulla lotta alla criminalità. Nell'occhio del ciclone la città di Rio de Janeiro, dove la settimana scorsa la polizia è intervenuta in forze nella favela di Rocinha per porre fine alla guerra tra bande per il controllo del mercato della droga. Nello scontro a fuoco con gli agenti è rimasto ucciso un giovanissimo capobanda, Luciano Barbosa Silva detto Lulu. Dopo la sua morte, i commercianti di Rocinha sono stati costretti dalla malavita a chiudere i negozi in segno di lutto. Recentemente, per far fronte all'ondata di violenza nella zona e favorire il compito della polizia, il governo di Rio aveva proposto di innalzare un muro attorno ad alcuni dei quartieri più poveri della città. L'idea aveva suscitato immediate proteste: "In tal modo si avrà sempre maggiore separazione tra quanti hanno il denaro e vivono in strade asfaltate, insomma i cittadini veri, e gli altri, gli esclusi, i presunti violenti", aveva detto il direttore del Centro de Justiça Global, James Cavallaro. Secondo Cavallaro in altre favelas non esiste lo stesso livello di violenza perché si è stabilito un sistema di vigilanza comunitaria che rispetta i diritti dei cittadini.
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