Bella Ciao: italian combat folk for the masses
Data: Lunedì, 28 gennaio @ 22:04:35 CET Argomento: RamblerSong non sono solo canzonette...
E’ uscito ufficialmente il 25 gennaio 2008 “Bella Ciao”, il nuovo album dei Modena City Rambler. Europa trema: stanno arrivando!! – di Arianeve
“Bella Ciao, italian combat folk for the masses” è il nuovo lavoro discografico dei nostri Ramblers. Un insieme di pezzi ‘storici’ del repertorio ramblers rieditati per l’occasione, con l’aggiunta di qualche inedito e tradizionali dall’aria tutta nuova.
Studiato e realizzato soprattutto per il mercato europeo, registrato tra settembre 2006 e febbraio 2007 sotto l’attenta cura di Terry Woods (ex Pogues già collaboratore dei Ramblers in “Dopo il lungo inverno”), il disco è uscito anche in Italia - pubblicato da Mescal, distribuito da Universal -, ma raggiungerà presto da Olanda, Belgio, Svizzera, Francia, Lussemburgo, Austria e Germania… vediamo quale confine lo fermerà!
Ecco la presentazione ufficiale:
“Dopo anni di concerti in giro per l’Europa tra piccoli club ed importanti festival, la band ha finalmente potuto ideare un cd che, lontano dai vincoli delle politiche discografiche delle major di un tempo, verrà distribuito all’estero. La Mescal, infatti, pubblicherà il lavoro in tutto il mondo, partendo da Italia, Germania, Olanda, Belgio, Francia, Austria, Lussemburgo e Svizzera, attraverso la distribuzione indipendente di Leech Records, Redda Records e Cargo Records. Il disco si compone di 13 brani incisi in due sessions diverse (settembre 2006 e febbraio 2007) presso lo studio Bunker di Rubiera (RE) dove già in passato la band aveva registrato. Al timone della produzione insieme ai Ramblers, il famoso musicista irlandese Terry Woods, membro dei Pogues e storico alfiere della scena folk rock britannica degli anni ’70 (Sweeney’s Men, Steeleye Span) con il quale i Ramblers avevano già collaborato all’epoca di “Dopo il lungo inverno”.
Gran parte delle canzoni appartiene al repertorio storico dei MCR, dal primo disco “Riportando tutto a casa” (1994) fino proprio al recente “Dopo il lungo inverno” (2006).
La scelta del materiale da re-incidere è stata in gran parte affidata a Woods, ritenendo che un orecchio “titolato” e al contempo lontano dal mondo musicale italiano potesse individuare le caratteristiche più originali ed emozionanti dell’universo Ramblers al fine di realizzare una sorta di “presentazione” per il pubblico straniero, dagli esordi ad oggi, con l’enorme bagaglio di canzoni e concerti che il gruppo ha realizzato in questi anni.
Il titolo scelto per il disco è già esso stesso parte della presentazione; è indubbio che “Bella Ciao” sia una canzone universalmente nota e che in Italia la versione dei Ramblers sia altrettanto conosciuta!
Gli arrangiamenti delle canzoni hanno privilegiato l’aspetto “live” con poche sovraincisioni, nessun “trucco” da sala di registrazione e grande risalto all’immediatezza della “take”, alla maniera dei lavori realizzati nei primi anni ’70. In alcuni casi la nuova versione, al di là delle differenze dovute alle diverse voci di Dudu e Betty, si discosta dall’originale solo per alcuni cambiamenti avvenuti soprattutto nell’uso di differenti “riff strumentali” (negli originali spesso “campionati” da noti brani tradizionali). Altre volte l’arrangiamento ha cambiato di molto la canzone (“Dolce Rivoluzionaria”, “El Presidente” e la nuova versione di “Bella Ciao”, ribattezzata “Partisan’s Bella Ciao”) secondo una scelta non tanto programmata, quanto conseguente all’approccio tipicamente “dal vivo” dell’incisione.
Alcune canzoni, come “Ebano” (divenuta “Ebony”) e “Musica del Tempo” (“Music of the Time”) sono state trasposte in inglese da Woods, ma questo solo quando il tema della canzone ha potuto mantenere una sua valenza anche in una lingua diversa da quella in cui la stessa era nata. Una buona parte dei brani rimane quindi cantata in italiano contribuendo ad un ‘meticciato’ linguistico che da sempre ben caratterizza la natura dei Ramblers. Fanno eccezione i due “inediti” posti proprio alla fine del disco, entrambi in inglese: la storica versione di “Bella Ciao” delle mondine (completamente reinventata e interpretata da Betty in una struggente e malinconica versione, “Mondina’s Bella Ciao”) e un traditional americano dalle evidenti origini ‘irish’, “Roisin the Bow” che chiude il disco e che nell’alcolica e passionale versione di Dudu testimonia quello che rimane un grande amore dei MCR.”
Presto pubblicheremo le date del tour (già disponibili su www.ramblers.it) che i Ramblers faranno in Italia prima di varcare il confine...
|
|