E’ morto Enzo Biagi
Data: Martedì, 06 novembre @ 20:11:56 CET Argomento: Succede in Italia
“Mi sento come le foglie su un albero in autunno… ma tira un forte vento” - di Woland
"Scusate, sono tanto contento di rivedervi. E confesso che sono anche commosso. Ma c'è stato qualche inconveniente tecnico che ci ha impedito di continuare il nostro lavoro. L'intervallo è durato cinque anni. Mi aveva avvolto la nebbia della politica". La commozione si vede negli occhi lucidi. Contagia tutto lo staff della trasmissione, la banda di sempre. L'ironia, anche quella si sente, e pure il gusto di una legittima rivalsa. Ma il tutto dura pochi secondi. Parlare di sé non è poi così importante, per il vecchio cronista. C'è la realtà che bussa, i fatti, le storie da raccontare.
Enzo Biagi è quello di sempre, e torna a fare il mestiere di sempre dopo cinque anni di esilio dalla Rai.
Cinque anni da quel 2002 quando chiuse l'ultima puntata del Fatto, il 31 maggio, con un "arrivederci, speriamo in autunno". E una citazione di Bergman: "Lo spettacolo è finito e i suonatori se ne vanno". Epurato dalla Rai, dopo più di quarant'anni, per obbedire all'editto bulgaro di Silvio Berlusconi. L'allora presidente del Consiglio non lo voleva più fra i piedi, lui Santoro e Luttazzi. L'ordine di licenziamento era stato prontamente eseguito, con l'aggravante di alcune ipocrite giustificazioni, dai famigli berlusconiani ai piani alti della dirigenza Rai.
(tratto da La Repubblica, 22 aprile 2007)
Ci lascia un grande giornalista e un grande uomo, abbiamo perso una voce libera e ci sentiamo sempre più soli contro uomini senza memoria, contro l’informazione manipolata, contro gli scribacchini e i parolai.
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