IL 25 APRILE DEL 2004 - di Ivo -
Perchè ricordare il 25 aprile di quasi sessant'anni fa ?
IL 25 APRILE DEL 2004
di Ivo
Sono passate ormai due generazioni da quei giorni
in cui i partigiani scesero dalle montagne e raggiunsero le grandi città
in cui l'insurrezione delle masse operaie e popolari avevano preceduto l'arrivo
delle truppe angloamericane, ottenendo la resa dei tedeschi e delle bande della
Repubblica Sociale, insediando prefetti e questori della nuova Italia democratica.
Perchè ricordare il 25 aprile di quasi sessant'anni fa ?
Perchè in questi"... tempi di guerra, ma in un tempo di pace...è
tempo di saltare..." , di gridare e di resistere contro chi ancora prova
ad insultare la storia e la memoria. Contro chi non ricorda, o non vuole ricordare,
il riscatto di un popolo che per più di vent'anni era stato oppresso
da una dittatura che aveva mandato in carcere o al confino (e non in villeggiatura)
migliaia di italiani, che aveva fatto uccidere o portare alla morte le donne
e gli uomini che si erano ribellati. Una dittatura che ci aveva portato alla
scellerata guerra d'Africa, che aveva contribuito alla vittoria di Franco in
Spagna e quindi si era alleata alla Germania nazista contro le democrazie occidentali
portandoci ad una guerra mondiale e lo scatenamento della feroce lotta di una
guerra civile. Se non ci fosse stato il 25 aprile, l'Italia democratica non
sarebbe mai nata. Se il regno del terrore del Reich hitleriano avesse vinto,
l'Europa, con L'italia, sarebbe diventata il regno del popolo ariano.
Ma la destra italiana di queste verità
non ne vuole prendere atto. Cosa anche comprensibile visto il progetto di un'Italia dominata da un primo
ministro con poteri pressochè assoluti, il varare leggi che si pongono apertamente
in contrasto con il testo costituzionale, dal principio d'eguaglianza, di solidarietà
e dalle organizzazioni sociali, dal ruolo del movimento sindacale, dalle libertà
di pensiero d'informazione. Testo costituzionale che senza il 25 aprile non
avrebbe mai visto la luce.
Continua quindi un'offensiva revisionista
che attacca la lotta ventennale degli antifascisti italiani, in quanto alleati
dei comunisti, esaltando quegli italiani che non si schierarono apertamente
contro i fascisti nel 43-45. Questi storici (?) , inoltre, dipingono il regime
fascista come un autoritarismo mite, che mandava gli oppositori in villeggiatura
(come appunto ricordavo prima), un regime che avrebbe governato bene, costruito
strade e bonificato paludi, e che, forse ha sbagliato soltanto ad allearsi al
fianco di Hitler nel '40 per poi entrare nella seconda guerra mondiale. Un piccolo
peccato veniale invece le leggi razziali del '38.
E' utile invece ricordargli che il fascismo
è progenitore del nazismo. Che Hitler si è aspirato alla sua ascesa,
che l'alleanza Hitler e Mussolini è nata fin dagli anni '30, che la guerra
per l'Italia è incominciata molto prima della seconda guerra mondiale,
con l'espansione coloniale.
A questa destra quindi che non riconosce al 25 aprile un legame indissolubile
e storicamente innegabile tra la Resistenza e la democrazia parlamentare bisogna
resistere perchè la sua volontà è sicuramente di distruggere
(non di modificare, come ci vogliono far credere) quella carta costituzionale
, fondamento della nostra repubblica, per cercare di costruire un regime (mascherandolo
a d'arte) autoritario moderno sostituendo quello militare del secolo scorso
con un dominio televisivo. Il progetto affonda le sue radici, certamente, in
quegli anni bui della nostra Repubblica, dove nasceva la P2, dove c'erano "i
servizi deviati" e una sorta di poteri occulti di cui neanche oggi siamo
a piena conoscenza.
Insomma io penso che non è mai stato così attuale questo 25 aprile
da quello di sessant'anni fa e, come dice qualcuno di nostra conoscenza:"...questo
è il tempo di saltare...", di RESISTERE e di sconfiggere questo
progetto.
Buon 25 aprile a tutti.