Tutto è cominciato a Torino: cronaca nera sul telefonino.
Data: Giovedì, 01 febbraio @ 12:00:00 CET Argomento: Succede in Italia
È passato un po' di tempo da quando il video scandalo dei ragazzi della scuola superiore di Torino che picchiavano e insultavano il ragazzo down, mentre i rimanenti compagni di classe guardavano la scena tra indifferenza e sorrisi, ha fatto il giro di internet e dei nostri telegiornali...
Quel giorno tutti quanti hanno pensato che quello era il limite e che da quel punto si sarebbe potuto solamente migliorare. Si era pensato che quei ragazzi erano figli deviati della nostra società e che comunque la stragrande maggioranza dei giovani non avrebbe mai pensato di fare una cosa del genere.
I giovani stupidi ripresi in quel video tra lacrime e pianti si sono tutti pentiti dicendo che non avrebbero dovuto... che non si sarebbe più ripetuto... che avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di poter frequentare di nuovo la loro scuola...
Allora noi tutti ci siamo resi conto che sì, effettivamente, era stato solo un caso isolato di stupidità umana e che un fatto simile non sarebbe più successo. Mai più!
Ma oggi, giornalmente, apriamo i nostri quotidiani o guardiamo le notizie del giorno in uno dei tanti giornali disponibili, e ci accorgiamo che quello non era stato un caso.
Ci accorgiamo che non passa giorno senza che un nuovo caso di stupro di branco o di insulti o di molestie sia avvenuto tra i banchi di quella che, un domani neanche tanto lontano, sarà la nostra classe dirigente.
Sui cellulari degli adolescenti di oggi è sempre più facile trovare video artigianali di pestaggi o di scena di sesso tra coetanei avvenuti durante le assemblee di classe che, se in passato rappresentavano quell’ora mensile a disposizione per organizzare qualcosa di gruppo (anche quei tanto criticati scioperi inutili che però servivano a cementare i legami dei compagni di classe, uniti in un unico scopo), adesso servono a risparmiare i soldi che si spenderebbero per andare a vedere un film porno o un film vietato ai minori.
Giornalmente le pagine di giornale riportano di aggressioni, scene di sesso tra alunni e professori, scene di ordinaria follia di classe puntualmente immortalate sui cellulari e, se non si è riuscito a fermarle prima, diffuse su una rete che ha solo buchi enormi.
A questo punto nasce una domanda. Che beneficio ne traggono gli adolescenti a vedere sempre loro coetanei vittime o carnefici delle situazioni dette in precedenza?
Il diritto di cronaca è uno dei diritti più importanti che si possono avere nel nostro Paese ma in questo caso potrebbe far nascere una situazione di emulazione.
Perché il branco, anche se compie azioni sconsiderate, è sempre visto come una cosa da imitare.
I suoi componenti agiscono insieme, pensano insieme e nessuno gli dice niente perché la loro forza sta nel gruppo!
Allora perché non formare un nuovo branco che compia le stesse azioni? Perché non farsi rispettare calpestando la dignità di nuove persone ed essere così perversi da rendere indelebili le proprie azioni imprimendole nella memoria del cellulare?
Tenere dei cimeli da mostrare agli amici e soprattutto ai “nemici” per conquistare il loro rispetto e la loro sottomissione... ecco a cosa servono i cellulari oggi...
Ma viene letta solo la parte più “interessante” delle pagine di cronaca. Solo la parte in cui, con freddezza e dovizia di particolari, è narrata l’azione.
Non viene letta la parte in cui si parla delle conseguenze di queste azioni e, anche se viene letta, non fa niente, non fa testo. Perché è il branco che fa notizia non la vittima!
Non c’è nessuno che mostri al branco quali sono le conseguenze della violenza e dell’umiliazione.
Il diritto di cronaca, a questo punto, per fare giustizia, dovrebbe mostrare le vittime. L’altra faccia della medaglia, quella sfregiata. Quella che porterà le conseguenze dell’azione che ha subito. La ragazza terrorizzata o il ragazzo che si sente inutile e non viene considerato da nessuno perché lui è quello che subisce.
Il diritto di cronaca dovrebbe mostrare la certezza della pena che viene inflitta a chi ha commesso il fatto e non le interviste di falso pentimento che questi rilascia a destra e a sinistra.
Continuare a parlare solo dei vari casi che vengono scoperti tutti i giorni tra un po’ non provocherà nessuna reazione. Tra un po’ la vittima del branco scolastico farà lo stesso effetto del morto ammazzato a Napoli: nessuna!
In America, per evitare nuovi casi Coloumbine, alcune scuole si sono dotati di metal detector per evitare l’introduzione delle armi al loro interno.
In Italia ben venga allora se per evitare nuovi casi-Torino si farà divieto di portare il cellulare a scuola!
Riceviamo e pubblichiamo.
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