Al Bar Sport... trent'anni dopo
Data: Lunedì, 06 novembre @ 23:32:49 CET Argomento: I Libri nella Biblioteca Ramblers
Il mitico "Bar Sport" di Stefano Benni compie trent'anni! Come festeggiarlo degnamente? - di Arianeve
Sono passati 30 anni dalla pubblicazione del famoso libro dello scrittore di Monzuno (paese sull'appennino bolognese "dove i maiali hanno il freno a mano") e molte cose sono cambiate.
"Mi chiedono se dopo trent'anni il bar Sport esiste ancora." scrive oggi Benni su Repubblica, "Quel vecchio ritrovo che non era solo luogo di consumo, ma teatro di racconti e ironia. Credo che i bar sport della mia giovinezza siano una razza in estinzione, come le balene e le macchine da scrivere. Ne sopravvivono alcuni nelle periferie delle città e soprattutto nei piccoli paesi. I sociobarologi sanno dove trovarli, ma conservano gelosamente il segreto."
Oggi "le Luisone" sono state tragicamente sostituite dagli aperitivi "come tre pasti completi" e dagli 'eppi auar', e ci stiamo tutti dentro, come canta un tipo di Correggio...
Ecco alcuni esempi, secondo Benni, di come i tempi e modi sono cambiati...
Il nome
Una volta sull'insegna del bar c'era scritto Bar, e basta. Al massimo si poteva aggiungere il nome del proprietario, Bar Gino, o dello sponsor, Bar Moka, o della fede calcistica, Bar Rossoblu, o un appunto logistico, Bar Mercato. Una preposizione come "da" o "al" era già uno spreco di neon, e un'inquietante segno di mollezza grammaticale: Bar da Gino, Bar al Porto, Bar dello Sport. Adesso, per essere preso in considerazione, un bar deve avere un'insegna che contenga definizioni plurime e poliglotte. Ossia: Caffèteria panineria wine-bar enoteca degustazione snacks internet point. Oppure: Lounge bar pasticceria pub croissants bistrot long drinks happy hour. Potete dire: mio marito va tutte le sere al lounge torna a casa pieno di drinks, mi vomita gli snacks sulla moquette, si addormenta no-sex e io trombo col boy del pizza express.
Paste
Chiunque può notare l'anemia saccarifera che ha dimezzato e miniaturizzato il peso di paste e brioche. Paste come la Luisona non esistono quasi più, o vengono vendute come panettoni. Una volta, per portare a casa dodici paste, serviva un ben sagomato vassoio di cartone da esibire penzolante al mignolo. Adesso dodici bignè stanno sopra un biglietto da visita.
Diversa anche la gamma dei caffè. Da alto, basso e corretto, siamo passati a centododici tipi diversi con nomi come Orzino, Mokaccino, Cremino, Estivo, Americano, Noisette. Anche nei gelati, siamo passati dai dieci gusti ai centocinquanta. Che sono poi i dieci gusti di una volta ognuno con quindici coloranti diversi.
Vino e liquori
Una volta il vino era bianco o rosso o tutt'al più novello. Ora un cartello annuncia a tutti che è arrivato il Beaujolais nouveau, o che c'è un'ampia scelta di vini sudafricani. Ma soprattutto c'è l'happy hour, che vuole dire che in quell'ora si beve a prezzo ridotto. Ma non è una novità: una volta c'era la John sleepy hour. Quando il barista Giovanni si addormentava ubriaco, e tutti ne approfittavano per vuotare le bottiglie degli amari.
Animali
Gli animali del bar Sport erano molti e accettati. Lo scarafaggio dello zucchero, la mosca della birra, che sapeva nuotare anche a dorso, il topo del magazzino e Polpetta, il gatto mimetico, dello stesso colore della sedia, su cui tutti si sedevano schiacciandolo, e naturalmente il cane Poldo che dormiva dietro il bancone. Ora fuori dal bar ci sono cartelli come "Io non posso entrare", "locale igienizzato" e "locale derattizzato". Ma la fauna non è scomparsa. Nello zucchero dietetico ci sono degli scarafaggi magrissimi, le mosche entrano dal condizionatore, e le signore entrano portando infilati nella pelliccia e sommersi nelle tette, dei cagnolini tremanti con gli occhi terrorizzati. Fuori, altri cani in triste attesa, legati a segnali stradali, piangono per ore. Il topo spia dal cassonetto, e sa che tornerà il suo momento.
Storie
Non ho nostalgia del bar Sport, ma delle storie che ci sentivo. Inventate, raccontate, esagerate, e soprattutto create personalmente. Cominciavano così: "Sentite amici cosa mi è successo ieri". Adesso entro in un bar e sento: "Sentite amici cos'è successo ieri a Briatore".
Sarà anche una bella storia, ma io esco.
Il resto lo trovate nelle pagine del sito di Repubblica
Ma non è finita qui!
Per festeggiare ancor più lietamente l'evento/portento è stato indetto il Luisona Day! Il 9 dicembre in tutta Italia (e anche all'estero) vengono organizzate letture di brani da "Bar Sport" o di altri libri/autori, piccole feste per lettori e persone felici. Su www.stefanobenni.it c'è l'elenco delle attività organizzate: che ne dite se pensiamo a qualcosa in stile Grande Famiglia?
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