Quando le prospettive cambiano
Data: Domenica, 01 ottobre @ 11:00:00 CEST Argomento: Per Non Dimenticare
Come sentirsi quando alla parola "guerra" viene legato qualcuno della tua famiglia - di Giovy
Ci sono certe domeniche mattine in cui ci si sveglia e si pensa che non succederà mai niente.
Ci sono altre domeniche mattina in cui ci si sveglia e si pensa inesorabilmente all'aereo che, pochi istanti dopo, porterà via tuo fratello in un luogo dove bombe, spari e attacchi ai convogli sono all'ordine giorno.
Da quella domenica cambieranno i tuoi punti di vista nei confronti della parola "guerra".
E' una cosa che non avrei mai pensato succedesse.
Certo, avere un fratello in un corpo militare dello Stato non è una cosa tranquilla ma anno dopo anno ci fa l'abitudine e lo pensi come un lavoro che molti potrebbero e vorrebbero fare.
La pensi cosi' fino al momento in cui ti chiama e ti dice "mi fanno andare in Sinai e mi ci lasciano per 12 mesi".
Dal momento in cui senti quelle parole, entri in crisi e pensi che tuo fratello è una persona a rischio.
Ti ripeti miliardi di volte che la guerra non è uno strumento che funziona, proprio come dice Gino Strada.
Ti ripeti anche che credi profondamente nelle intenzioni di tuo fratello e sai benissimo che le sue mansioni là saranno più che altro simili a quelle della nostra protezione civile. Costruire casa, rimettere a posto scuole.
Ma se qualcuno te lo fa saltare per aria finchè transita dalla scuola che ha appena ristrutturato alla base dove vive?
E se qualcuno gli mina il percorso che fa tutti i giorni?
Cerchi di scacciare i pensieri brutti ma poi guardi il telegiornale e ti rendi conto che gli italiani morti finora in giro per il mondo "bellicoso" altro non sono che gente saltata in aria per caso.
Ed allora ti chiedi se credi in qualcos'altro che possa darti la speranza che tuo fratello starà sempre bene, che tornerà da te, dai tuoi genitori, da sua moglie e dai suoi bimbi.
Credi semplicemente in lui.
Ma è tutto tremendamente difficile.
Questa non è una semplice riflessione fondata su esempi astratti.
Questa è la mia riflessione.
E quel fratello, beh... è il mio.
Ho voluto rendervi partecipi di questi pensieri proprio per dirvi che la guerra di cui sempre parliamo... la stessa guerra di cui discutiamo miliardi di volte al giorno... non è poi un fatto solo da discutere ma è un qualcosa che qualcuno, non distante da voi, potrebbe vivere in prima persona.
E vi assicuro che, in casi come il mio, le propsettive nelle quali ci si pone, cambiano apertamente.
Quando la guerra è vicina, il cuore batte più forte. E' paura.
Del mondo.
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