L’11 settembre, 5 anni dopo...
Data: Martedì, 12 settembre @ 13:57:51 CEST Argomento: Per Non Dimenticare
Ricorre il quinto anniversario dell’attacco terroristico agli Stati Uniti d’America, eppure ieri mattina nelle prime pagine dei maggiori quotidiani c'era ben poco... - di Inti
Forse l’evento l'evento è stato infine ricondotto alla dimensione di tragedia, grave, ma che di certo non ha cambiato il mondo.
O almeno, non lo ha cambiato a noi: Israeliani e palestinesi continuano ad ammazzarsi, il dollaro va su e giù, dipendiamo sempre dal petrolio...
Un po’ di spunti per riflettere...
Questo il lancio di ieri dell’AGI per quanto riguarda le dichiarazioni dell’amministrazione Bush:
DA GROUND ZERO RIPARTE QUESTIONE SICUREZZA
(AGI) - Washington, 11 sett. - L'Amministrazione Bush ha fatto "un grande lavoro" per rendere l'America piu' sicura dopo gli attentati dell'11 settembre. E' l'orgogliosa rivendicazione del vicepresidente americano, Dick Cheney, e da altri esponenti del governo, nel quinto anniversario degli attacchi. George W. Bush ha aperto ufficialmente la due giorni di commemorazioni con una visita a Ground Zero dove ha deposto corone di fiori in memoria dei quasi 3mila morti delle Torri gemelle. Accompagnato dalla moglie, Laura, il presidente americano ha sostato in un silenzio rotto solo da "America the beautiful" suonato dalle cornamuse. Oggi invece con la cerimonia in Pennsylvania e poi nelle case di tutti gli americani con il discorso presidenziale in prima serata tv, le commemorazioni toccano il loro culmine e cosi' la campagna mediatica della Casa Bianca per far passare il messaggio di un'America piu' sicura. Un messaggio sottolineato con forza da Cheney: "Non so come vi spieghiate cinque anni senza attentati, di attacchi sventati e di tentativi frustrati di Al Qaeda di uccidere altri americani - ha affermato parlando a 'Meet the Press' - dovete dare un qualche credito alla nozione che forse qualcuno ha fatto qualcosa di giusto". "Abbiamo fatto un grande lavoro qui in patria in termini di sicurezza interna", ha osservato Cheney. Per Cheney si confonde il fatto che non sia stata trovata alcuna pista irachena per l'11 settembre con il fatto che e' inequivocabile che Saddam sostenesse la rete di Osama bin Laden e intendesse fornirgli armi di sterminio. Condoleezza Rice ha affermato che gli Stati Uniti hanno "ferito gravemente" Al Qaeda e sono ora un luogo piu' sicuro rispetto a cinque anni fa.
Mentre John Le Carrè (proprio quello dei romanzi di spionaggio) sulla prima di Le Monde dello scorso giovedì, ci chiedeva:
"Interrogazione.
Rispondete un attimo a questa domanda, per favore. Quando uccidete cento civili innocenti e un terrorista, state vincendo o perdendo la guerra contro il terrorismo? "Ah!, mi obietterete, ma quel terrorista avrebbe potuto uccidere duecento, mille persone, e ancora di più!"
Si pone allora un'altra questione: se uccidendo cento persone innocenti voi provocate la futura nascita di cinque nuovi terroristi e gli fornite una base popolare, che giura di dargli aiuto e assistenza, procurate un vantaggio ai vostri futuri concittadini oppure vi siete creati il nemico che meritate?".
Kathy Trant invece, una delle centinaia di vedove degli attacchi dell'11 settembre 2001, è balzata agli onori delle cronache dopo la partecipazione al popolarissimo salotto tv di Oprah Winfrey, raccontando di aver speso in shopping selvaggio le migliaia (e migliaia) di dollari ricevuti dal fondo risarcimento vittime.
La sua e altre storie sono raccontate su La Stampa web, in un articolo di Maurizio Molinari.
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