Lo spirito e altri briganti di Francesco Guccini & Loriano Macchiavelli
Lo
spirito e altri briganti
- Francesco
Guccini & Loriano Macchiavelli - Mondadori -
Un
bel mix di giallo e racconto popolare, libro di racconti che raccoglie le avventure
del marescialllo Benedetto Santovito in un arco di tempo che va dall’ultima
guerra agli anni Settanta. Il maresciallo è protagonista di indagini
o è semplice ascoltatore di avventure e di leggende che gli raccontano
gli abitanti dell’appennino bolognese in cui ha vissuto e lavorato per
tanti anni. I lettori di Macaronì, Un disco dei Platters e Questo sangue
che impasta la terra ritroveranno i paesaggi, le atmosfere e i personaggi che
ormai gli sono cari.
Be', briganti e banditi... sì,
come no? ce ne sono stati e ne ho sentito parlare, ma bisogna distinguere.
Le parole brigante e bandito sono spesso usate come sinonimi, ma in realtà
da queste parti avevano un significato differente. Oggi no, oggi ci sono solo
i banditi.
Un animale che qualcuno assicura di aver visto, ma del quale circolano descrizioni
confuse e contraddittorie, si aggira per i boschi. Un orso? Un lupo? O qualche
altra ignota creatura, una bestia, di cui in passato si raccontava durante le
veglie invernali nelle stalle e di cui non si è ancora perduta la memoria?
E il fantasma che scivola nella tenebra dei monti lasciando dietro di sé
la scia sonora d'un terribile lamento? C'è chi giura di averlo visto,
e si tratta di cercatori di funghi, abituati a conoscere ogni segreto dei boschi
e delle piante, e di donne, poco inclini a credere alle favole...
Sono molti i misteri custoditi da queste terre d'Appennino freddo e aspro, che
il maresciallo Benedetto Santovito, originario di un paese della mite costiera
cilentana, ha imparato a rispettare e :ad amare da quando vi si trasferì,
sul finire degli anni Trenta.
Col tempo, Santovito è diventato uno del posto; l'Appennino è
la sua seconda patria. Ormai è uno dei vecchi, e non solo conosce tutti,
ma ha visto il paese cambiare, e tante volte. Ha visto una miseria antica, costumi
e abitudini ancora ottocenteschi sbiadire transitando verso la modernità,
e ha visto la gente emigrare e poi il benessere del dopoguerra irrompere trasformando
radicalmente gli abitanti e il paesaggio. Ha visto arrivare i meridionali come
lui, e i villeggianti, e gli extracomunitari. Ha visto cambiare le generazioni
dei commercianti, le botteghe diventare negozi, e i negozi diventare shops.
Ha sentito raccontare storie di banditi e storie di briganti. Ha capito che
i "bei tempi antichi" sono una fola, che per secoli la montagna fu
un feroce Far West, ma che anche quei periodi bui di prevaricazione e di crudeltà,
forse proprio per le 'qualità comunque eccezionali degli uomini d'allora,
sono ricchissimi di grandi storie. Ed ecco le gesta del Principino e di Gigione,
del Curato, del Domenichino e dello Spirito, pronti a tirar d'archibugio e di
coltello, ma anche, all'occasione, a sfidarsi in una "tenzone" poetica
in ottava rima.
Memoria storica, narratore in prima persona o semplice ascoltatore. Benedetto
Santovito è pronto a spaziare tra gli anni e le epoche, ad alternare
storie "gialle" tradizionali a investigazioni "anomale",
che magari spiegano un crimine con un fenomeno linguistico o indagano sulle
ragioni di un modo di dire con la stessa circospetta attenzione con cui cercherebbero
di stanare un colpevole.
I lettori delle avventure di Santovito ritroveranno in questo Lo Spirito e altri
briganti i colori, gli odori, i sapori di un'epopea umile e antica, ora pura
e ora contaminata, ora venata di nostalgia, ora serena nell'accettare il cambiamento,
la trasformazione di un mondo che magari ci è piaciuto ma che, come ogni
cosa vivente, non può durare.