Da Torino con furore: un organetto in rosa (shocking?)
Data: Martedì, 27 giugno @ 13:22:59 CEST Argomento: Succede in Italia
La redazione presenta... inviato speciale al Torino Gay Pride dello scorso 17 giugno:
Torino rosa (no shocking) - di DaniTo Contardo
Hola! Con la lingua fuori butto giù subito due righe sulla
straordinaria giornata GLBT di oggi.
Il Torino Pride è stato una festa per tutta la città, al di là di ogni
aspettativa. Ammetto che questa città riesce semprea sorprendermi.
Mesi fa mi pareva di vedere solo pecoroni pronti a sventolare a
comando le bandierine degli sponsor, oggi ho visto di nuovo famiglie e
popolo assiepare portici e vie, ma per vedere con i loro occhi cos era
alla fine questo benedetto Torino Pride su cui tanto si era
polemizzato, con tranquilla curiosità. Gli applausi spontanei da più
punti al passaggio della popolarissma Vladimir Luxuria sono stati una
sorpresa. Allure del personaggio televisivo? Eppure c'era un calore
diverso. Un marchio di fabbrica ormai, i patetici destrorsi quando
devono vomitare un po' di livore dicono "Luxuria" come paradigma di
tutti i mali che verranno a divorare i vostri bambini. Poi passa
tranquilla questa signora in completo rosa discreto ed elegante e ti
riappropri della realtà.
La "carnevalata" tanto temuta da destri e baciapile di tutte le
parrocchie è stato un... arcobaleno di colori e sfumature. Da giornali
e tv scommetto che troverete solo immagini sguaiate, ma vi assicuro
che nell'interminabile corteo bisognava proprio andarsele a cercare.
Cortei ne ho visti un pochi e anche questo l'ho girato in lungo e in
largo, ma il segno prevalente è stato la dignità, la leggerezza, la
festa e persino la delicatezza dell'affetto finalmente osato, non
costretto a nascondersi. e così ricco di sfumature, di generosità.
Tanta musica, famiglie, bambini a frotte, gruppi carri e striscioni
che non t'aspetti, come i genitori omosessuali e i genitori /di/
omosessuali (bellissimo lo slogan: "Etero o gay, sono tutti figli
miei").
Come avevo scritto temevo di dover evidenziare l'aspetto drammatico
dei diritti ancora da affermare, del pregiudizio anche violento, di
dover ostentare un triangolo rosa. Bello poterlo dire, ero pessimista.
Festa senza ombre. I due (dicasi due) patetici forzanovisti che han
provato a guastare la festa sono passati totalmente inosservati e il
povero piciu appollaiato al quarto piano di piazza Castello 8 (persino
Repubblica online l'ha fotografato) che
ha provato a épater le buson con un cartellone da scuola media "Froci?
No grazie" è stato sputtanato a vita da un tripudio di applausi
"fuori, fuori" a ritmo di samba che valeva come la più solenne delle
spernacchiate. Poveretto, ha dovuto strisciare per serrare le
finestre.
Non vi ho ancora mai parlato abbastanza dei Pink, O Torino Samba Band
che dir si voglia.
Li ritrovo (e sempre più volentieri) fianco a fianco nelle lotte
contro il Tav, contro i Cpt, ma anche nelle umili feste di quartieri
periferici e nella masse critiche. E lì per gli spaccavetrine
professionali e per i trucidi a comando è chiusa.
La loro presenza è un toccasana per ogni corteo. La loro musica
carica, i loro buffi gonnellini e parrucche rosa antitesi del macho
sdrammatizzano cortei anche di argomento pesante e riportano la lotta
su un piano "più umano più vero", in cui è impossibile dimenticarsi
che siamo lì per il pane ma anche per le... rose.
I poliziotti avevano facce feroce e manganelli in resta ma non hanno
mai avuto motivo di schiodarsi dai muri, ai quali, chissà perchè, si
tenevano rasenti. Mah...
Ignoro se qualche paisano si sia trovato di colpo davanti all'outing
del vicino di casa, ma trovarsi gomito a gomito con una "diversità"
tanto temuta e scoprirla tanto quotidiana è certamente servito a
sentirci più "noi" e meno "loro".
Carnevale? E perchè no?
Con questa nota rosa vi saluto e vo a nanna.
=Dani
(18/06/06 - ore 2:42)
|
|