BELLA CIAO da "Riportanto tutto a casa"
BELLA
CIAO
da "Riportanto tutto a casa" (3'15"),
"Raccolti" (4'03"),"Appunti Partigiani" Live con Goran Bregovic (4'29"), ne esiste anche una versione inserita nel demotape
"Combat Folk")
La
celebre canzone partigiana riarrangiata con le sonorità dei nostri vagabondi.
Già canto delle mondine fu riscritta e cantata nel periodo nazifascista dai
giovani che lottavano per la libertà.
"Campionamenti" musicali :
intro al flauto : "The lonesome boatman",tradizionale
irlandese, Finbar & Eddie Furey
secondo strum: tradizionale scozzese, probabilmente dei tempi
di "Braveheart". Esiste una versione cantata con il titolo di "Come
ye o' er tee France"
Una mattina mi son
svegliato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.
O partigiano portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
o partigiano portami via
che mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Seppellire lassù in montagna
sotto l'ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
e le genti che passeranno
mi diranno che bel fior.
Questo è il fiore del partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà.
Bella
ciao
Torna la Resistenza
(tratto da «Patria Indipendente» 29 settembre 2002)
È singolare la fortuna di una canzone come «Bella ciao». Essa è divenuta il
simbolo della rivendicazione
dei diritti e della protesta contro i soprusi.
La canta un giornalista ingiustamente discriminato,la intonano le centinaia
di migliaia di cittadini confluiti
in piazza San Giovanni, a Roma, il 14 settembre, a chiusura di una grande
manifestazione di popolo.
C’è da chiedersene la ragione e da capire perché un motivo noto da tanti anni
conquisti proprio oggi un alto livello di popolarità.
La ragione è che in «Bella ciao», canzone che per la verità si può considerare
più post-resistenziale che resistenziale, gli italiani – e non solo loro –
individuano istintivamente lo spirito, i contenuti e i valori della Resistenza.
Allora forse è più giusto dire che è la Resistenza che torna a parlare in
modo significativo alle menti e ai cuori di tante persone. Persone d’ogni
ceto e di ogni condizione sociale: «Resistere, resistere, resistere"» è il
messaggio che lancia un alto magistrato; «Scrivere è come resistere» ci dice
l’intellettuale cileno Sépulveda, che partecipò, ancora giovanissimo, con
Salvador Allende alla sfortunata lotta per la difesa della democrazia nel
suo Paese. È la Resistenza che torna, valore perenne e valore particolarmente
vivo nei momenti in cui sono in pericolo le conquiste della democrazia. Ecco
perché oggi. Questo giornale – che della memoria storica ha fatto la sua ragione
fondamentale e che della memoria storica ha una concezione non archeologica,
ma tutta proiettata sul presente e sul futuro – è lieto di riproporre ai suoi
lettori il testo di questa canzone.
Nelle due versioni, quella del canto delle mondine che l’ha vista nascere
e quella attuale collegata alla Resistenza.
Questa mattina mi sono alzata
bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
sta mattina appena alzata
in risaia mi tocca andar
E tra gli insetti e le zanzare
bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
e tra gli insetti e le zanzare
un dur lavoro mi tocca far
Mamma mia o che tormento
bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
o mamma mia o che tormento
io mi sento da morir
Il capo in piedi col suo bastone
bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
il capo in piedi col suo bastone
e noi curve a lavorar
Ma verrà un giorno che tutte quante
bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
ma verrà un giorno che tutte quante
lavoreremo in libertà!
Mi son svegliato
e ho cantato Bella Ciao
di Andrea Prevignano (tratto da www.kataweb.it)Santoro l'ha
cantata (stonatissimo) in apertura di Sciuscià per sottolineare
la sua determinazione a "resistere resistere resistere" allo smantellamento
della Rai; di recente il pubblico del Teatro Vascello l'ha intonata per protestare
contro l'irruzione di un gruppo di neofascisti intervenuti a interrompere lo
spettacolo "Mai Morti" di Bebo Storti, monologhi sulla Decima Mas; il combat folk italiano
se n'è impossessato in più occasioni: la versione più famosa è quella dei Modena
City Ramblers. E' Bella Ciao, la canzone per eccellenza della
Resistenza, il canto partigiano più popolare tra tutti quelli che hanno
accompagnato le stagioni di lotta della Seconda Guerra Mondiale e dell'immediato
dopoguerra, senza contare l'uso che se ne fece durante le dimostrazioni dell'autunno
caldo italiano.
Ma quali sono le sue origini, quando è possibile datare il motivo di questo
celebre "canto resistente"? Gianni Borgna nel suo Storia della
canzone italiana (1992, Mondadori) rintraccia le origini del brano
in una ballata francese del XVI secolo entrata a fare parte della tradizione
folclorica piemontese (La daré d' cola montagna), trentina
(Il fiore di Teresina), veneta (Stamattina mi sono
alzata), e poi adottata come canto alpino nella Grande Guerra e passata
da lì al repertorio delle mondariso e a quello partigiano dell'Appennino
emiliano. Pare che i versi iniziali dell strofa siano da attribuire alla ballata
Fior di tomba, mentre l'inciso "o bella ciao", da una rima
di una canzone per bambini (La me nona l'è vecchierella).
Nel dopoguerra il motivo diventa una sorta di bandiera del mondo della sinistra
militante negli anni della guerra fredda. A cavallo tra i Cinquanta e i Sessanta
è un classico del repertorio del Cantacronache di Michele Straniero, Sergio
Liberovici e Fausto Amodei, laboratorio etnomusicologico a cui si deve, tra
l'altro, il recupero e il consolidamento della canzone di protesta. Milva
la rilesse nel '65 per un singolo, in un periodo in cui il brano conobbe popolarità
nell'esecuzione del Nuovo Canzoniere Italiano al Festival di Spoleto. Nel mondo
del rock la Banda Bassotti dal vivo spesso esegue Bella
Ciao, mentre i Modena City Ramblers, la band militante
per eccellenza del panorama folk rock italiano ne hanno regalata una versione
alla compilation del Consorzio Produttori Indipendenti, Materiale Resistente.
Anche i Gang sovente la inseriscono in scaletta nei loro spettacoli live.
Tra gli stranieri i mancuniani Spaceheads hanno riletto la
canzone in chiave electro sul loro omonimo album del '95 su Dark Beloved
Cloud Records, mentre due versioni appassionate sono contenute sugli
album Chante la Liberté di Leny Escudero
(Declic Records) e The Very Best (Emi) di Maria Farandouri.