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Piccolo bastardo infame
Postato il Lunedì, 24 gennaio @ 14:16:19 CET
Argomento: Per Non Dimenticare
Per Non Dimenticaredi Arianeve


Percosso con calci e spinte quando transitava nel corridoio.
Percosso in cella: spinto a terra e, quindi, colpito da un calcio in faccia.
Ripetutamente insultato.
Ripetutamente percosso nella cella. Colpito da un agente attraverso le sbarre.
E’ svenuto in conseguenza delle percosse.


Miseria, morte e terrore... ovvero la Caserma di Bolzaneto. Genova, Italia - luglio 2001

Il 27 e 29 gennaio 2005 ci saranno le udienze preliminari per le violenze e le torture inflitte ai manifestanti arrestati e fermati durante il G8.




- TORTURATO n° 1 (italiano)
Percosso in cella con un forte pugno allo stomaco,
percosso al passaggio in corridoio con pugni, schiaffi e calci.
Ingiuriato col ritornello “Uno, due, tre viva Pinochet” e irriso facendo suonare la suoneria del cellulare con il motivo “Faccetta nera”.
Costretto, con violenza e minacce, a dire “Che Guevara, figlio di puttana”.
Insultato con epiteti quali: “Zecca, figlio di puttana, stronzo, comunista di merda, bombarolo di merda, devi morire lurido comunista”.
Gli sbattevano la testa contro il muro prendendolo per i capelli lunghi e lo colpivano con calci alle gambe e schiaffi.

- TORTURATO n° 2 (italiano)
Percosso con pugni in faccia e calci alla schiena prima di entrare in cella e poi in cella con pugni alle costole.
Veniva ancora percosso ad opera di agenti che stringevano ancora più forte i laccetti ai polsi, lasciati ingiustificatamente mentre si trovava all’interno della cella.

- TORTURATO n° 3 (italiano)
Insultato in cella con sputi e epiteti del tipo: “Negro di merda, schifoso, comunista di merda”.
Percosso in cella e nel corridoio mentre veniva portato al fotosegnalamento.
Percosso ancora in infermeria con un pugno allo stomaco.

- TORTURATO n° 4 (italiano)
Percosso nel cortile all’ingresso con calci e insultato ripetutamente.
Percosso durante i passaggi nel corridoio con calci e pugni e sgambetti.
Percosso in cella dove riceveva un calcio ai testicoli, pugni alla schiena, ai reni e calci ai fianchi.
Ingiuriato in cella con epiteti del tipo “comunista e frocio”.

- TORTURATO n° 5 (italiano)
Gli hanno afferrato le dita della mano sinistra e poi tirate violentemente in senso opposto in modo da divaricarle. Lesioni riportate: ferita lacero contusa di 5 cm. tra il terzo e quarto raggio della mano sinistra.
Minacciato: “Se non stai zitto, ti diamo le altre” mentre gridava per il dolore in seguito alla mancata anestesia durante la sutura della lacerazione “da strappo” alla mano.

- TORTURATA n° 6 (italiana)
Insultata in cella con epiteti del tipo “zecche”, “Ne abbiamo ucciso uno ma ne dovevamo uccidere 100”, nonché con epiteti e ritornelli come “Uno, due, tre viva Pinochet”.
Ripetutamente percossa con calci e insultata nel corridoio della scuola Diaz.

- TORTURATA n° 7 (italiana)
Ingiuriata e minacciata: “Comunisti di merda, puttane e zecche”, “entreremo nella cella e dipingeremo i muri con nostri manganelli dello stesso colore della vostra bandiera”, “siete delle bocchinare e puzzate, sporche bastarde”.
Alla sua richiesta di andare in bagno e di cambiare l’assorbente, le veniva gettata della carta appallottolata sul pavimento, attraverso le sbarre.
Costretta a sostituirsi l’assorbente in cella con pezzi di vestiti alla presenza di altre persone, anche di sesso maschile.

- TORTURATO n° 8 (italiano)
Percosso con uno schiaffo sul volto, riportava lesioni personali con sanguinamento dal naso.
Percosso sul collo a mano aperta.
Costretto con botte in faccia e sul collo - in conseguenza delle quali riportava un ematoma - a pronunciare frasi contro il comunismo e inneggianti al fascismo e a gridare “Che Guevara figlio di puttana”.

- TORTURATO n° 9 (italiano)
Minorenne, percosso nell’atrio con forte pugno sullo sterno.
Percosso in cella con calci alle gambe e pugni sui reni.
Ingiuriato con epiteti del tipo “Minorato, non minorenne”, “Comunisti di merda”.
Costretto ad intonare il ritornello “Uno, due tre, viva Pinochet, quattro, cinque, sei a morte tutti gli ebrei”, “Non vi scorderete della Polizia Penitenziaria”.
Percosso ancora in cella con un colpo secco a mano aperta sul rene destro e in prossimità del ginocchio destro.

- TORTURATO n° 10 (italiano)
Percosso con calci e spinte quando transitava nel corridoio.
Percosso in cella: spinto a terra e, quindi, colpito da un calcio in faccia.
Ripetutamente insultato: “Bombaroli di merda”, “Tranquilli ora arriva Bertinotti e vi salva lui”.
Ripetutamente percosso nella cella. In particolare, tramite le sbarre, veniva colpito da agente che lo faceva svenire in conseguenza delle percosse.

- TORTURATO n° 11 (italiano)
Percosso con calci e pugni alla schiena e insultato.
Costretto a stare coricato a terra prono con gambe e braccia divaricate e testa contro il muro.
Ingiuriato con frasi, ritornelli ed epiteti tipo “comunisti di merda”, “vi ammazzeremo tutti”.
Percosso al passaggio nel corridoio e insultato anche con sputi.
Costretto a stare a carponi da un agente che gli ordinava di abbaiare come un cane, e di dire “Viva la Polizia Italiana”.

- TORTURATO n° 12 (straniero)
Costretto a rimanere in piedi, con le braccia alzate oppure dietro alla schiena, le gambe divaricate e la testa contro il muro, o seduto a terra ma con la faccia rivolta verso il muro.

- TORTURATO n° 13 (straniero)
Colpito da malore in seguito al getto nella cella di gas urticante-asfissiante.
Percosso nel corridoio con calci alle gambe da due ali di agenti mentre veniva trasportato dalla scuola Diaz.

- TORTURATA n° 14 (italiana)
Minacciata mentre veniva trasportata dalla scuola Diaz: “Alla Diaz dovevano fucilarvi tutti”.

- TORTURATO n° 15 (italiano)
Percosso in cella: gli facevano sbattere la testa contro la grata della finestra.
Lo costringevano a denudarsi e fare flessioni per almeno dieci volte, percuotendolo con il manganello sulle gambe e procurandogli lesioni.
Ingiuriato e minacciato con la frase “Sei un servo, il servo dei servi”, “Ti piace il manganello, vuoi provarne uno nuovo?”.
Colpito al polpaccio mentre veniva ingiuriato tramite ritornelli o canzoni d’ispirazione fascista: “Faccetta nera”, “Uno due tre viva Pinochet”.
Subiva percosse al suo passaggio in corridoio e veniva insultato con gli epiteti “Zecca, merda”.

- TORTURATO n° 16 (straniero)
Percosso in cella con calci alle gambe e pugni alla schiena.
Gli veniva premuta con forza la fronte contro il muro nonostante fosse ferita.

- TORTURATO n° 17 (italiano)
Costretto, in infermeria, a toccarsi i piedi con le mani durante la perquisizione e le flessioni.
Percosso con calci alle gambe quando non riusciva a toccarsi i piedi con le mani.

- TORTURATO n° 18 (italiano)
Colpito con violenza alla testa nell’atrio.
Ingiuriato: “Dove cazzo credi di essere figlio di puttana? abbassa la testa non guardare”.
Ingiuriato nell’atrio e in cella con sputi, epiteti del tipo “Bastardi, zecche di merda, comunisti di merda”.
Minacciato di morte con frasi del tipo “Vi diamo fuoco; siete delle zecche e dei parassiti”.
Ingiuriato con ritornelli e canzoni di ispirazione fascista, irriso facendogli ascoltare la suoneria di cellulare con il motivo di “Faccetta nera”.
Percosso in cella con manganellate alla schiena.

- TORTURATO n° 19 (straniero) Ripetutamente percosso da due ali di agenti quando transitava nel corridoio.
Persosso in cella quando tentava di sedersi perché stanco.
Costretto contro la sua volontà, con violenza, percosse e minacce a firmare gli atti relativi all’arresto.

- TORTURATO n° 20 (italiano)
Costretto a subire l’esalazione di gas asfissianti-urticanti.
Minacciato con l’aggravante dell’uso di un’arma ad opera di agenti che sostavano all’esterno della struttura, in prossimità della finestra.
Minacciato di morte, ha sentito premere a vuoto il grilletto della pistola contro la propria nuca.

- TORTURATA n° 21 (italiana)
Percossa nel corridoio durante l’accompagnamento ai bagni.
Le torcevano il braccio dietro la schiena e la colpivano con schiaffi e calci.
Insultata con epiteti rivolti a lei e alle altre donne presenti in cella: “Troie, ebree, puttane”.
Ingiuriata con sputi al suo passaggio in corridoio. Minacciata di percosse e di essere stuprata con il manganello.
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza ragione plausibile.

- TORTURATO n° 22 (italiano)
Ferito per una frattura al piede destro in conseguenza delle percosse subite durante l’arresto. Subiva percosse nel corridoio e le seguenti ingiurie: “Bastardi rossi”, “siete peggio della merda”.
Percosso anche in cella con l’uso del manganello fino allo svenimento.
In conseguenza delle percosse gli veniva provocata la frattura ad una costola del torace.
Veniva ancora percosso e minacciato da un agente che gli pestava un piede dicendogli “Ora ti rompiamo anche l’altro”.
Subiva ingiurie a sfondo politico attraverso l’ascolto forzato della suoneria di cellulare riproducente il motivo “Faccetta nera” ed epiteti del tipo “Bastardi”, “Comunisti di merda”.

- TORTURATO n° 23 (italiano)
Percosso nel corridoio con calci e pugni, riportando lesioni consistite nel sanguinamento al naso (già leso a seguito di un pugno ricevuto nel momento dell’arresto) e ad un ematoma al polpaccio destro.
Ingiuriato nel corridoio con frasi come “Bastardi comunisti, é ora che impariate”.
Percosso con calci nella cella da agenti che gli facevano sbattere la testa contro il muro.
Percosso con schiaffi e calci quando veniva fatto sostare nel corridoio in attesa della visita medica. Costretto a tenere le gambe molto divaricate (in tale fase sveniva e veniva messo sotto flebo in infermeria).

- TORTURATO n° 24 (italiano)
Percosso in cella con calci e pugni e ingiuriato con epiteti del tipo “Rossi, bastardi, provate a chiamare Che Guevara che vi viene a salvare”.
Subiva percosse nel corridoio ad opera di due ali di agenti.
Ingiuriato e percosso in cella con ritornelli di ispirazione fascista e suoneria riproducente il motivo “Faccetta nera”.

- TORTURATO n° 25 (italiano)
Colpito in più occasioni con colpi, schiaffi, percosse con il managanello e un calcio al fianco sinistro, riportando ecchimosi alle gambe, braccia e spalle e lesioni al polpaccio destro.
Costretto con violenza e minaccie a gridare “Viva la polizia, viva il Duce”.
Ingiuriato nel corridoio da agenti che si vantavano di essere nazisti e dicevano di provare piacere a picchiare “un omosessuale, comunista, merdoso” come lui.
Gli rivolgevano epiteti del tipo “Frocio ed ebreo”, “Bastardo”.
Percosso fuori dall’infermeria con strizzate ai testicoli e colpi al piede.
Calpestato volontariamente sul piede, nonostante anni addietro avesse informato di un trapianto osseo.
- TORTURATA n° 26 (straniera)
Proveniente dalla scuola Diaz, costretta con minacce a girare su se stessa dieci volte e anche più.
Negato il diritto di avvisare familiari e parenti.
Negato il diritto che venisse data comunicazione all’ambasciata o al consolato del paese di appartenenza del suo stato di detenzione e dell’ingresso in carcere.

- TORTURATO n° 27 (straniero)
Costretto a subire con violenza e contro la sua volontà il taglio di tre ciocche di capelli.
Costretto contro la sua volontà, con violenza, percosse e minacce a firmare gli atti relativi all’arresto.
Costretto a fare il saluto romano e a pronunciare ed ascoltare le seuguenti frasi: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria!”.

- TORTURATO n° 28 (italiano)
Percosso nel corridoio e più volte in cella con un calcio alla gamba.
Nell’atrio subiva lesioni con una manganellata al polpaccio sinistro.
Percosso nel corridoio e ingiuriato con epiteti del tipo “Zecche di merda”, “Comunisti di merda”, e costretto ad intonare ritornelli di ispirazione fascista: “Uno, due, tre viva Pinochet”.

- TORTURATO n° 29 (italiano)
Percosso con un colpo di manganello all’ingresso della caserma,mentre gli intimavano di non appoggiare la testa sanguinante contro il muro, per evitare di sporcarlo.
Colpito con un pugno e uno schiaffo al momento dell’arrivo in cella.
Percosso alla caviglia dolorante e con un colpo dietro alle ginocchia da due diversi agenti mentre sostava nel corridoio.

- TORTURATA n° 30 (italiana)
Percossa con strattoni nel corridoio durante l’accompagnamento all’ufficio del fotosegnalamento. Insultata in cella e ai passaggi nel corridoio con minacce a sfondo sessuale del tipo “Troie, dovete fare pompini a tutti”, “Vi facciamo il culo, vi portiamo fuori nel furgone e vi stupriamo”, nonché a sfondo politico come “Comunisti zecche” e con l’ascolto forzato della suoneria del cellulare con il motivo “Faccetta nera”.
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza ragione plausibile.

- TORTURATO n° 31 (italiano)
Percosso con manate al torace e alla testa, testate contro il muro, calci sui testicoli.
Ingiuriato con epiteti quali “Comunisti di merda, froci! Perché non chiamate Bertinotti e Manu Chao” e ritornelli di ispirazione fascista come “Uno due tre, viva Pinochet”.
Costretto in cella a raccogliere i propri documenti d’identità che alcuni agenti avevano con disprezzo buttato per terra.
Un agente lo prendeva per un orecchio e lo faceva chinare a forza a terra, costringendolo a raccogliere la spazzatura mentre era sottoposto alla visita medica.

- TORTURATO n° 32 (italiano)
Percosso con schiaffi, pugni e calci.
Insultato con sputi e filastrocche del tipo “Uno, due, tre, viva Pinochet”, con la suoneria del cellulare riproducente il motivo di “Faccetta nera” e col coro “Uno di meno, siete uno di meno!”, riferito alla morte di Carlo Giuliani.
Costretto a subire l’esalazione del gas asfissiante-urticante.

- TORTURATA n° 33 (italiana)
Costretta a camminare lungo il corridoio con la faccia abbassata e le mani sulla testa.
Colpita con calci, derisa e minacciata.

- TORTURATO n° 34 (italiano)
Percosso con calci e pugni e costretto, con violenza e minaccia, a gridare “Viva il Duce, eia, eia, alalà!”.
Gli venivano cagionate lesioni personali, con una ustione al polso destro provocata da una sigaretta.
Costretto a fare il saluto romano e a dire ed ascoltare frasi come: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria”.

- TORTURATO n° 35 (straniero)
Mancato ricovero in ospedale nonostante la gravità delle lesioni subite, tra le quali un ematoma testicolare.

- TORTURATA n° 36 (italiana)
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza plausibile ragione, con il volto rivolto verso il muro della cella con le braccia alzate oppure dietro la schiena, con le gambe divaricate, o in altre posizioni non giustificate.

- TORTURATO n° 37 (italiano)
Percosso con pugni, calci, manganellate, pugni al costato e schiaffi alla testa.
Gli fanno prendere testate contro il muro.
Viene insultato con sputi.

- TORTURATO n° 38 (straniero)
Insultato con: “Abile arruolato”, “Pronti per la gabbia”, “benzinaio”, “Accoltellatori… voi dei centri sociali”.
Offeso, mentre era nudo, rivolgendogli domande sulla sua vita sentimentale e sessuale.
Costretto a spogliarsi nudo e a sollevare il pene mostrandolo agli agenti seduti alla scrivania.
Costretto con la minaccia di percosse con la cintura presa ad altro detenuto a fare giravolte sul pavimento.
Proveniente dalla scuola Diaz, pPercosso e ingiuriato con sgambetti e sputi da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio.

- TORTURATO n° 39 (italiano)
Percosso con spintoni, calci, pugni e manganellate.
Riporta lesioni sotto la pianta del piede dove veniva colpito con colpo di manganello utilizzato dalla parte dell’impugnatura.
Ingiuriato con frasi e riferimenti di tipo politico. Costretto con percosse a gridare: “Che Guevara bastardo”.

- TORTURATA n° 40 (straniera)
Le urlavano l’epiteto di “Bastardi”, rivolto a lei e a agli altri suoi compagni di detenzione.
Proveniente dalla scuola diaz, ingiuriata con “Merda”, “Blak bloc” da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio.

- TORTURATO n° 41 (straniero)
Costretto ad accucciarsi a quattro zampe come un cane e percosso con calci nel sedere.

- TORTURATA n° 42 (straniera)
Minacciata col manganello contro la bocca ferita da manganellate ricevuta presso la scuola Diaz, con la cantilena: “Manganello, manganello!”.
Derisa per la paura dimostrata.
Ripetutamente ingiuriata con epiteti del tipo: “Bastardi!”.
Proveniente dalla scuola Diaz.

- TORTURATO n° 43 (straniero)
Percosso ripetutamente con pugni e calci, riportava lesioni consistenti nelle fratture alle costole.
Costretto a firmare contro la sua volontà gli atti relativi al suo arresto.
Costretto, con violenza e minaccia, a gridare frasi come “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria”.

- TORTURATO n° 44 (straniero)
Percosso in cella con sberle alla testa, alla schiena e calci alle gambe.
Percosso ancora con un colpo alle costole mentre transitava nel corridoio tra due ali di agenti.

- TORTURATO n° 45 (straniero)
Percosso in cella con sberle alla testa e facendogli prendere testate contro il muro.
Costretto, con violenza, ad abbassarsi a terra mentre gli urlavano nelle orecchie l’espressione “Viva il Duce!”.
Percosso con un colpo alle costole mentre transitava nel corridoio.

- TORTURATA n° 46 (italiana)
Costretta a rimanere nell’infermeria nuda oltre il tempo necessario per l’espletamento della visita medica, in presenza di uomini.
Costretta ad essere osservata nelle parti intime. Riporta malore in seguito al getto nella cella di gas urticante-asfissiante.
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza ragione plausibile.

- TORTURATO n° 47 (straniero)
Percosso nel corridoio con calci e pugni.
Pecosso nell’infermeria mentre veniva perquisito. Sottoposto a visita medica con un pugno al torace.
In conseguenza delle percosse riportava la frattura della costola destra.
Percosso, ingiuriato e minacciato in bagno da due agenti che lo costringevano a mettersi davanti al wc, gli dicevano “Orina, finocchio!” e minacciavano di violentarlo con un manganello.
Con lo stesso manganello lo percuotevano all’interno delle cosce procurandogli ematomi.
Lo percuotevano ancora con pugni alla testa e alle spalle.

- TORTURATO n° 48 (italiano)
Insultato durante la visita medica.
Costretto a stare con la faccia al muro, minacciato e costretto a non guardare in faccia i medici perché era un “Pezzo di merda”.
Percosso nel corridoio con pugni e tirate d’orecchie. Ingiuriato con epiteti del tipo “Merda, fai schifo!” e con sputi.
Minacciato: “La notte è lunga, questo è solo l’inizio!”.
Percosso con colpi ripetuti dati con la mano aperta protetta da guanti.
Percosso ancora dopo essere stato costretto a spogliarsi completamente.
Minacciato: “Sei stanco? prova a tirare giù le mani che te le spezziamo”.

- TORTURATO n° 49 (italiano)
Costretto a marciare nel corridoio della caserma e ad alzare il braccio destro in segno di saluto fascista.
Percosso da agenti in cella con calci alle ginocchia e allo stomaco, schiaffi in faccia, ingiuriato con sputi in bocca.
Costretto con minaccia a inneggiare al fascismo urlando “Viva il Duce!”.
Colpito con un calcio alla schiena mentre transitava lungo il corridoio per essere ricondotto in cella dopo il fotosegnalamento.

- TORTURATA n° 50 (italiana)
Costretta, nell’infermeria, a rimanere nuda in presenza di uomini.
Osservata nelle parti intime e costretta a girare più volte su se stessa.
Percossa al passaggio nel corridoio con spinte e sgambetti.
Minacciata da un agente con la frase: “Questa è mia! Questa me la porto via io, ci penso io”.

- TORTURATO n° 51 (italiano)
Costretto con uno schiaffo e torcendogli la testa a dire a voce alta: “Buonasera lor signori!” agli agenti entrati in cella.

- TORTURATO n° 52 (italiano)
Percosso con due cazzotti prima di entrare in cella. Costretto a mettersi in ginocchio al centro della cella, ripetutamente percosso e minacciato con la frase “Non ti preoccupare, te la facciamo noi la festa”“, in considerazione del fatto che era il giorno del suo compleanno.
Colpito con pugni, calci e colpi con il manganello. Ingiuriato con epiteti e canzoncine varie a sfondo politico.

- TORTURATA n° 53 (italiana)
Percossa nel corridoio con calci.
Subiva l’esalazione di gas urticante.
Veniva ingiuriata con epiteti rivolti anche ad altre donne, del tipo “Puttane, troie”.

- TORTURATO n° 54 (italiano)
Percosso e ingiuriato.
Minacciato con frasi del tipo “Adesso a questi gli facciamo sputare il sangue”.

- TORTURATO n° 55 (italiano)
Percosso prima di entrare nella cella con pugni in faccia e due calci alla schiena.
Colpito in cella con un pugno allo stomaco.
Costretto, con violenza e minaccia, a urlare “Viva il Duce!”.
Percosso in più occasioni mentre transitava nel corridoio, anche con una ginocchiata allo stomaco.

- TORTURATO n° 56 (straniero)
Costretto contro la sua volontà, con violenza, percosse e minacce a firmare gli atti relativi all’arresto.
Ripetutamente percosso da due ali di agenti quando transitava nel corridoio e in cella, quando tentava di sedersi perché stanco.

- TORTURATA n° 57 (straniera)
Rimasta nuda nell’infermeria anche alla presenza di personale non sanitario per un tempo prolungato oltre il necessario.
Minacciata e costretta a girare più volte su se stessa. Mancato ricovero in ospedale nonostante la gravità delle lesioni subite, tra cui una frattura scomposta del 3 - 4 distale ulna sinistra.
Proveniente dalla scuola diaz.

- TORTURATA n° 58 (italiana)
Costretta a camminare lungo il corridoio con la faccia abbassata e le mani sulla testa.
Colpita con calci, derisa e minacciata.

- TORTURATO n° 59 (italiano)
Percosso fino allo svenimento mentre stava in ginocchio con la testa appoggiata contro il muro.
Percosso ripetutamente, anche con un forte colpo alla schiena, da un agente nella cella.

- TORTURATA n° 60 (italiana)
Accompagnata dalla cella al bagno, costretta a camminare lungo il corridoio con la testa abbassata e le mani sulla testa.
Colpita da altri agenti con calci, derisa e minacciata. Costretta con violenza e minacce a chinare la testa all’interno della turca.
Insultata con: “Puttana”, “Troia” e costretta a subire frasi ingiuriose con riferimenti sessuali del tipo “Che bel culo!”, “Ti piace il manganello?”.
Costretta a fare il saluto romano e a dire: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria”.

- TORTURATO n° 61 (italiano)
Colpito alla schiena con un manganello, riportava ecchimosi ed ematoma.
Percosso da un agente che gli afferra il braccio già dolorante e glielo torce violentemente.
Offeso dicendogli “Sei senza dignità” ed in altra circostanza sputandogli addosso.
Percosso in cella con pugni e calci alle ginocchia da agenti in borghese che indossavano guanti neri.

- TORTURATO n° 62 (straniero)
Percosso con un colpo allo stomaco e con il manganello.
Ingiuriato con frasi del tipo: “Siete delle merde, stronzi, comunisti”, “Heil Hitler!” e con la canzoncina su Pinochet.
Costretto, con minaccia, a gridare in tedesco “Che Guevara stronzo!”.

- TORTURATO n° 63 (italiano)
Percosso con un colpo alla schiena, schiaffi e botte varie.
In una stanza veniva costretto a denudarsi, a mettersi in posizione fetale e, da questa posizione, a fare una trentina di salti mentre due agenti lo colpivano con schiaffi.
Costretto a subire l’esalazione del gas urticante e ingiurie: “Stronzo, rubi i soldi”.

- TORTURATO n° 64 (italiano)
Ripetutamente ingiuriato in cella e nel corridoio con epiteti del tipo “Bastardi”, “Pezzi di merda”, “Comunista di merda”.
Costretto ad intonare il ritornello riferito a Pinochet, e ad ascoltare la suoneria del cellulare riproducente il motivo “Faccetta nera”.
Percosso in cella, quando contravveniva all’ordine di stare in piedi contro il muro, con calci al costato e sulle dita e con uno stivale anfibio sul collo per bloccarlo a terra.
Percosso con pugni, calci, spinte, tirate di capelli.

- TORTURATO n° 65 (italiano)
Percosso ripetutamente con schiaffi, costretto a dire: “Sono una merda”.
Costretto a firmare i verbali relativi al suo arresto. Costretto a subire lo spruzzo di gas urticante agli occhi, con conseguenti lesioni aggravate.
Condotto alle docce per la decontaminazione, viene percosso con il manganello.

- TORTURATO n° 66 (italiano)
Percosso nel corridoio da un agente che gli ordinava di raccogliere oggetti per terra senza piegare le ginocchia e tenendo le punte dei piedi contro il muro.
- TORTURATO n° 67 (straniero)
Ingiuriato in cella con epiteti e ritornelli di ispirazione fascista: “Heil Hitler!”, “Viva il Duce!”, “Bastardi”, “Uno, due, tre, viva Pinochet…”.
Percosso nel corridoio da due ali di agenti.
Nella cella veniva costretto ad accucciarsi a quattro zampe come un cane mentre lo percuotevano con calci nel sedere.
Percosso alle testa, ai genitali e alle gambe.

- TORTURATO n° 68 (straniero)
Percosso con schiaffi alla nuca e ingiuriato con epiteti vari da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio.
Proveniente dalla scuola Diaz.

- TORTURATO n° 69 (italiano)
Ingiuriato in cella con epiteti e ritornelli di ispirazione fascista: “Viva il Duce!”, “Un, due, tre, viva Pinochet…”.
Minacciato con espressioni del tipo: “Vi ricorderete della Polizia Penitenziaria”, “Senti che schifo questi froci, come puzzano!”.
Percosso nella cella da un agente con un colpo secco a mano aperta sul rene destro e in prossimità del ginocchio destro.

- TORTURATO n° 70 (italiano)
Percosso ripetutamente nella cella e mentre transitava nel corridoio con calci e pugni dietro alla schiena e con il manganello.
Costretto, con violenza e minacce a dire frasi del tipo “Viva il Duce!”, “Viva il corpo di Polizia Penitenziaria!”.
Offeso durante la visita medica: “Dove vai concio così? Fai schifo!”, “Ecco il popolo di Seattle!”.

- TORTURATO n° 71 (italiano)
Percosso in cella con pugni alla schiena.
Minacciato con la frase che l’avrebbe pagata perché era stato ucciso un carabiniere.
Ingiuriato con frasi inneggianti il fascismo quali “Viva il Duce!”.

- TORTURATO n° 72 (straniero)
Percosso con sgambetti e calci nel sedere.
Ingiuriato da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio.
Proveniente dalla scuola Diaz.

- TORTURATO n° 73 (straniero)
Dichiarato “codice rosso” e conseguentemente ricoverato in ospedale.
Affetto da trauma addominale, midriasi, midriasi pupillare e lipotimia.

- TORTURATO n° 74 (straniero)
Minorenne, ripetutamente percosso con pugni.
Costretto ad eseguire flessioni nudo con un agente che lo teneva per i capelli e lo spingeva su e giù.
Ingiuriato con epiteti e ritornelli di ispirazione fascista: “Uno, due, tre, viva Pinochet…”, “Mussolini, olé!”.
Percosso al passaggio nel corridoio da due ali di agenti.

- TORTURATO n° 75 (straniero)
Percosso mentre transitava nel corridoio e in sala medica durante la perquisizione e la visita.
Ricevuto l’ordine di rimanere in ginocchio, veniva costretto con violenza a subire il taglio di un codino.

- TORTURATA n° 76 (italiana)
Mancata assistenza medica.
Vomita nella cella: le viene gettato uno Sottex e ordinato di pulire.
Costretta a fare il saluto romano e a dire ed ascoltare frasi come: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria!”.
Minacciata ed ingiuriata con frasi ed epiteti del tipo “Non uscirete vivi da qui, bastardi, comunisti di merda!” e “Entro stasera vi scoperemo tutte!” Percossa da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio.

- TORTURATO n° 77 (italiano)
Percosso e ingiuriato in cella.
Colpito da un agente che gli faceva ripetutamente sbattere la testa contro il muro.
Colpito con pugni alle costole e un calcio nel sedere, gli urlavano “Ora avrete ciò che vi meritate, assassini!”.
Percosso da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio.

- TORTURATO n° 78 (italiano)
Percosso da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio.
Percosso in bagno con calci nella schiena mentre orinava.

- TORTURATO n° 79 (italiano)
Percosso con un forte pugno al fianco sinistro mentre si chinava a terra per raccogliere il sacchetto di ghiaccio sintetico che teneva sulla fronte ferita.
Percosso da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio.

- TORTURATO n° 80 (italiano)
Percosso ripetutamente in cella con calci, manganellate ai fianchi e schiaffi alla testa.
Costretto con minacce ad urlare “Viva il Duce!” e “viva la Polizia Penitenziaria!”.
Ingiuriato con ripetute frasi quali “Sei un gay o un comunista?”.
Scottato con accendino.

- TORTURATA n° 81 (straniera)
Subiva minacce anche a sfondo sessuale da persone che stavano all’esterno: “Entro stasera vi scoperemo tutte!”.
Percossa da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio.
Colpita con violenza con una manata sulla nuca.
Costretta contro la propria volontà a firmare i verbali relativi al suo arresto mostrandole le foto dei suoi figli, prospettandole che se non avesse firmato non li avrebbe rivisti.

- TORTURATO n° 82 (straniero)
Percosso con calci, sgambetti e colpi vari.
Inguirato e percosso da due ali di agenti al suo passaggio nel corridoio.
Proveniente dalla scuola Diaz.



Tutto ciò è tratto dall’avviso di chiusura indagini e raccolte dal Comitato Verità e Giustizia per Genova. (www.veritagiustizia.it).

I giorni 27 e 29 gennaio 2005, a Genova, ci sarà l'udienza preliminare a carico di 47 funzionari ed agenti delle forze dell'ordine e del corpo delle Guardie Carcerarie, medici ed infermieri, accusati delle violenze commesse ai danni degli arrestati e dei fermati, da venerdì 20 alla domenica 22 luglio 2001, nella caserma di Genova Bolzaneto.

Non essendo previsto nel nostro ordinamento uno specifico reato di tortura, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati di abuso d'ufficio, lesioni, percosse, ingiurie, violenza privata, abuso di autorità contro gli arrestati, minacce, falso, omissione di referto, favoreggiamento personale.

Il Comitato Verità e Giustizia per Genova ha organizzato alcune iniziative che trovate qui:
http://www.veritagiustizia.it/iniziative/26_29_gennaio_2005_genova_udienze_preliminari_caserma_bolzaneto.php

Nota: Altre informazioni e notizie sil sito del Comitato Verità e Giustizia per Genova
http://www.veritagiustizia.it/

 
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