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Minacce alla libertà d'espressione
Postato il Sabato, 24 luglio @ 12:56:25 CEST
Argomento: Succede nel Mondo

Da http://www.ipsnews.net un articolo sulla libertà d'espressione - citato da Giovy

BANGKOK, 21 luglio 2004 (IPS) - La libertà d’espressione è stata messa a dura prova alla XV Conferenza mondiale sull’Aids nella capitale della Thailandia, dove gli attivisti hanno puntato il dito contro l’industria farmaceutica. Lunghe file di persone in cerca di ossequi e depliant si formano davanti ai padiglioni di otto grandi imprese del settore, che occupano metà della hall nel centro convegni IMPACT Arena, a Bangkok. Ma molte altre persone si riuniscono ogni giorno davanti ai padiglioni, per protestare contro le politiche dell’industria sui prezzi e i brevetti. È così da quando le organizzazioni della società civile si sono trasformate in soggetti attivi nelle conferenze mondiali sull’Aids, secondo Reeta Roy, vicepresidente delle Politiche globali dell’impresa statunitense Abbot Laboratories. “Li abbiamo già visti negli Stati Uniti”, commenta Roy, riferendosi alla prima conferenza celebrata ad Atlanta nel 1985. “Ma credo che questi incontri abbiano essenzialmente lo scopo di raccontare le nostre storie e ascoltare quelle degli altri”. In ogni caso, alcuni impiegati di queste imprese manifestano un certo timore di fronte alle proteste. Prima dell'inizio della conferenza, i rappresentanti della compagnia britannica Glaxo Smith Kline hanno lasciato il loro padiglione di due piani a mezzogiorno, quando sono stati circondati da un gruppo di attivisti che cantavano “medicine per tutti i paesi” (“medication for every nation”). Più di 17mila persone hanno assistito al summit, durato dall’11 al 16 luglio, tra scienziati, medici, attivisti, politici e persone affette da Hiv (virus da immunodeficienza acquisita, causa dell’Aids). Joep Lange, presidente della Società internazionale sull’Aids e co-presidente della conferenza, ha esortato i delegati ad essere aperti alle critiche. “Qui devono essere ascoltati tutti. Abbiamo bisogno di dibattiti forti, proteste, opposizione politica, affinché emergano anche i fatti sgradevoli”, ha affermato Lange. I portavoce delle imprese si sono mostrati reticenti nell’informare l’IPS sull’apporto finanziario per lo svolgimento della conferenza poiché, hanno assicurato, era più importante per loro promuovere i loro prodotti e programmi. Il programma dell’incontro caratterizza queste imprese multinazionali come “patrocinanti preferenziali”. “Ovviamente, abbiamo bisogno di aiuti per finanziare la conferenza”, ha detto Craig McClure, rappresentante della Società internazionale sull’Aids nel gruppo organizzatore. “Ma non invitiamo qui le imprese solo perché hanno i soldi o perché possano promuovere i loro prodotti, ma perché si riferiscano all’aspetto filantropico del loro lavoro”, ha osservato McClure. L’attivista ha assicurato che le imprese hanno anche finanziato alcune teleconferenze. Konji Sebati, dirigente dell’impresa statunitense Pfizer, ha dichiarato che le società farmaceutiche non pretendono di dare una dimostrazione di forza, ma vogliono “stare con i concorrenti e sapere cosa stanno facendo”. Così come le organizzazioni non governative e le istituzioni accademiche, anche l’industria farmaceutica forma reti e difende gli interesse comuni in materia di diagnosi e di produzione, ha aggiunto Sebati. Ma la forte presenza del settore serve, secondo i critici, come promemoria dei compiti rimasti in sospeso in materia di accesso ai farmaci. L’attivista Lotha Abemo, che collabora con il padiglione di persone affette da Hiv in India, ha detto che l’industria non ha fatto ancora molto per la riduzione dei costi delle terapie antiretrovirali, che uccidono il virus o ne inibiscono la riproduzione nell’organismo. “Gli attivisti hanno ragione: abbiamo parlato dell’accesso, ma non lo abbiamo facilitato”, ha detto Abemo, citando l’esempio del programma per i farmaci generici del suo paese. L’India produce con i propri mezzi, dal 1997, farmaci generici per le persone affette da Hiv. Da aprile, anche il governo dà gratis i farmaci ai pazienti di sei Stati. L’esempio dell’India deve essere seguito da altri paesi, ha detto la dottoressa Rossana Ditangco, delle Filippine, paese in cui è stato avviato un programma analogo nonostante il lento sviluppo dell’epidemia. Tutti sperano che l’industria farmaceutica riduca i suoi costi, secondo Ditangco. Questa, ha detto, è l’unica soluzione, “ma non la intravedo all’orizzonte”.

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